"Il racconto dei racconti" di Matteo Garrone, ovvero il tripudio del paesaggio
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IL RACCONTO DEI RACCONTI di Matteo Garrone, la recensione. Dal napoletano alle Gole dell’Alcantara siciliane, passando per Castel del Monte in Puglia e Roccascalegna in Abruzzo, fino ai castelli toscani: questa è la prima vetrina italiana del Festival di Cannes che, almeno dal punto di vista fotografico e registico, non lascia delusi.
Italia, Italia e, ancora, Italia: è questo l’elemento chiave del nuovo film di Matteo Garrone che mette al centro dell’intera pellicola il paesaggio nostrano. Del resto, lo stesso Gomorra, che ha segnato l’entrata definitiva di Garrone nel mainstream, è totalmente collegato, immerso se vogliamo, nel degrado paesaggistico che collega tutti gli elementi. Un amore smodato, dunque, quello di Garrone per la natura che in questa ultima pellicola raggiunge i massimi livelli, fino a diventare la protagonista indiscussa della scena, oscurando anche la trama principale.
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Il paesaggio made in Italy e, soprattutto, i castelli e le rocche poste sui monti del Centro-Sud Italia sono state essenziali per catapultare lo spettatore nel 1600, periodo in cui sono ambientate le tre storie. Liberamente tratte dalla raccolta fiabesca Lo cunto de li cunti di Gianbattista Basile, le storie prescelte per la pellicola sono La regina, in cui troviamo la Regina di Selvascura (Salma Heyek) così desiderosa di avere un figlio suo da scendere a patti con il mondo oscuro, La pulce, dove il Re di Altomonte (Toby Jones), affezionato alla figlia tanto quanto alla sua “piccola” pulce, finirà per destinare la prima ad una sorte ben peggiore della morte e, infine, Le due vecchie in cui l’erotomane Re di Roccaforte (Vincent Cassel) si lascerà abbagliare da una voce soave e delicata senza sapere che essa appartiene ad una vecchietta.
È chiaramente un mondo fantasy quello in cui ci catapulta Garrone che, però, non disdegna un richiamo dark/horror con una regina sublime come Salma Heyek (Dogma, Frida), che mangia avidamente un cuore grande come un pallone da basket, o con una vecchia signora scorticata che cammina lungo i vicoli del regno. Un mondo fantasy che però non nega un richiamo alla realtà, particolarmente a quella artistica, quella dei dipinti di Goya e, se vogliamo, della Nascita di Venere del Botticelli con la bella Dora (Stacey Martina) che si sveglia in un bosco rigoglioso.
È il tema della natura quello che certamente domina la narrazione, come quello della giovinezza e della contrapposizione tra mondo ricco, sfarzoso e ipocrita e un mondo povero di soldi, ma ricco di spensieratezza, altruismo e amore fraterno. Temi caldi, dunque, sentiti e ribaditi che, tuttavia, non trovano in questa pellicola una nuova luce, un nuovo modo di mostrarsi, lasciando immancabilmente ferme le aspettative di un nuovo sviluppo.
Nonostante il cast internazionale d’eccezione e la colonna sonora impeccabile, infatti, Il racconto dei racconti lascia l’amaro in bocca, soprattutto nello sviluppo narrativo delle storie, che risultano povere nei dialoghi e nelle trattazioni, nonché nei collegamenti tra loro che risultano basati, solo ed esclusivamente, sui richiami paesaggisti, di cui la pellicola è ampiamente ricca. Il racconto dei racconti è sicuramente un film dall’alto potenziale registico e artistico che, senza dubbio merita una visione, non solo per la vetrina internazionale che gli è stata riservata, ma anche, e soprattutto, per una rivalutazione in toto delle potenzialità che ha ancora oggi il cinema italiano. Purtroppo è, allo stesso tempo, un film che poteva dare molto di più e che invece lascia lo spettatore su un filo sospeso a mezz’aria, indeciso tra l’applauso e il silenzio.
TITOLO ORIGINALE: Tale of tales
LINGUA ORIGINALE: Inglese
GENERE: Fantasy, Storico
REGIA: Matteo Garrone
SCENEGGIATURA: Edoardo Albinati, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso
ATTORI: Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, John C. Reilly, Alba Rohrwacher, Shirley Henderson, Stacy Martin, Hayley Carmichael, Bebe Cave, Guillaume Delaunay, Christian Lees, Jonah Lees
FOTOGRAFIA: Peter Suschitzky
MONTAGGIO: Marco Spoletini
MUSICHE: Alexandre Desplat
PRODUZIONE: Matteo Garrone, Jeremy Thomas, Jean e Anne-Laure Labadie
CASA DI PRODUZIONE: co-produzione Archimede e Le Pacte con Rai Cinema e con Recorded Picture Company
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: Francia, Italia
DURATA: 128 Min
Erica Benedettelli
[immagine da mymovies.it]