Il nuovo piano della NASA per l'esplorazione spaziale
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Il nuovo piano della NASA per l'esplorazione spaziale

mercoledì 14 settembre, 2011

 Alle 16 di questo pomeriggio la NASA ha tenuto una conferenza stampa in cui è stato rivelato il nuovo progetto di trasporto spaziale denominato Space Launch System.
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Dopo la cancellazione del programma Constellation a causa dei problemi di bilancio statunitesi, lo Space Launch System rappresenta il futuro dell'esplorazione spaziale. Il primo lancio è previsto per il 2017, ma sarà solo un test, dato che i veri obiettivi della missione saranno l'atterragio di un gruppi si astronauti su un asteroide, nel 2025, e in seguito, in una data ancora da destinare (probabilmente il 2030) su Marte.
Il progetto richiama un pò il passato: l'aspetto e il sistema propulsivo dei nuovi razzi ricordano molto quelli del Saturn V, che nel 1969 portò l'uomo sulla Luna e che ancora oggi alimenta la Soyuz russa, l'unico velivo disponibile per i viaggi spaziali, dopo la chiusura del servizio dello Space Shuttle.
La particolarità di questi mezzi sta nella loro dimensioni e nel tipo di carburante: la capsula Orion, l'unica parte sopravvissuta del progetto Constellation è conica come quella Apollo, ma è più grande e capiente, ed è dotata di un razzo d'emergenza molto simile al Launch Escape System dei veicoli Apollo. Il primo stadio dell'SLS avrà cinque motori, come l'S-IC del Saturn V, ma userà idrogeno e ossigeno liquidi come propellente sia per il primo stadio sia per il secondo (a differenza del Saturn V, che usava kerosene e ossigeno liquido nel primo stadio) e avrà anche dei booster laterali che almeno inizialmente saranno a propellente solido. La scelta di usare carburante liquido comporta due importanti conseguenze; una migliore sicurezza dei voli, in quanto il carburante liquido una volta acceso si può anche spegnere a differenza di quello solido e una notecole diminuzione dei costi.
Nel corso della conferenza inaugurale il Senatore Bill Nelson, ha spiegato anche come il nuovo piano della NASA viene fuori dal budget autorizzato l'anno scorso, che prevede anche la sopravvivenza della Stazione Spaziale Internazionale fino ad almeno il 2020, con la gestione dei lanci affidata man mano sempre più ai privati in competizione tra loro, che miglioreranno i razzi, abbassando i prezzi per arrivare alla ISS e per lanciare satelliti in LEO(Low Earth Orbit).

Nelson ha anche smentito le voci secondo le quali i costi totali sarebbero il doppio rispetto al previsto, specificando che i costi saranno minori di quanto previsto l'anno scorso. "Lungo un periodo di 5-6 anni, nel decreto di autorizzazione, il costo per il razzo sarà di non più di $11.5 miliardi, ed il costo di lancio per questo nuovo sistema sarà di $10 milioni per razzo". Inoltre, il costo per lo sviluppo dell'Orion è di $6 miliardi con un'aggiunta di $2 miliardi necessari per lo sviluppo dell'infrastruttura a terra che permetterà il lancio. Il totale sarà quindi di $18 miliardi da adesso fino al 2017, quando il sistema dovrà essere pronto per il primo lancio di prova, con il primo lancio pilotato da astronauti previsto per il 2021.


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