Il figlio di "Tano Seduto" può tornare a casa, da prescritto
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PALERMO, 1 APRILE 2012 – Può usufruire del diritto di chi è riuscito a non finire nelle patrie galere, come direbbe Pino Maniaci, per un tempo doppio rispetto a quello previsto dalla condanna, per questo Vito Badalamenti, 55 anni, oggi può tornare a Cinisi, così come ha deciso la prima sezione della Corte d'appello di Palermo, presieduta da Gianfranco Garofalo, accogliendo il ricorso dei legali di Badalamenti, Paolo Gullo e Vito Ganci.
Latitante dal 1995, venne condannato nel 1999 a sei anni per mafia nel cosiddetto “maxiquater”, istruito dal pool di Falcone e Borsellino e dal giudice istruttore Leonardo Guarnotta ed inserito nella lista dei dieci latitanti più pericolosi d'Italia, grazie a questa legge Badalamenti jr può ora rientrare nel nostro paese dall'Australia, dove si era rifugiato. L'unica misura cautelare ancora attiva, dopo che è venuta meno anche l'interdizione perpetua dai pubblici servizi è la sorveglianza speciale, che lo obbligherà a non potersi allontanare da Cinisi senza il permesso del giudice, a rientrare a casa prima delle 20 e ad uscire dopo le 7.[MORE]
Qualora dovesse tornare, essendo ora un uomo libero ed avendone – in termini di legge – pieno diritto, chissà se accoglierà l'invito di Salvo Vitale, che lo ha ufficialmente invitato a visitare quella che fu casa sua prima della fuga, e che oggi, dopo la confisca, ospita la Casa Memoria di Peppino Impastato, per il cui omicidio Badalamenti jr fu condannato in contumacia.
Per poter usufruire dell'estinzione della condanna, occorre che la pena non sia inferiore a cinque anni o superiore a quindici e, come abbiamo visto, non eseguita per un tempo doppio. Il figlio di “Tano Seduto” rientra nella fattispecie solo per un anno. E questo, dopo la scarcerazione di Michele Aiello, il “Re della sanità palermitana” per favismo, questo suona come un'ulteriore beffa.
(foto: palermo.repubblica.it)
Andrea Intonti