Il CSA-Cisal: "A rischio il servizio pulizie uffici regionali: incerto il futuro di 115  lavoratori"
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Il CSA-Cisal: "A rischio il servizio pulizie uffici regionali: incerto il futuro di 115 lavoratori"

martedì 31 marzo, 2020

Il CSA-Cisal: "A rischio il servizio pulizie in tutti gli uffici regionali: incerto il futuro di 115 lavoratori"
CATANZARO, 31 MAR - È crisi. Non solo sanitaria, ma anche economica. Gli effetti devastanti del Coronavirus cominciano a vedersi. 115 dipendenti del servizio pulizie, smaltimento rifiuti e disinfestazione degli uffici regionali (in tutte e cinque le province oltre alla delegazione romana) sono ad un passo dall’attivazione del Fis (Fondo d’integrazione salariale) a zero ore per nove settimane, quindi staranno a casa. Purtroppo – scrive il sindacato CSA-Cisal –, la situazione, già piuttosto complicata nella pregressa condizione di “normalità”, è arrivata ad un passo dal baratro. La ditta Puliservice srl ha annunciato pochi giorni fa il recesso dal contratto di appalto.

Dal primo aprile, come comunicato dalla Puliservice srl in data 26 marzo, scatterà l’istituto del Fis a zero ore per tutti i dipendenti per la durata di nove settimane. I 115 lavoratori sono così suddivisi su base provinciale: 44 in quella di Catanzaro, 40 in quella di Cosenza, 9 in quella di Crotone, 13 in quella di Reggio Calabria e 7 in quella di Vibo Valentia. A tutti questi si aggiungono 3 lavoratori impiegati nella delegazione regionale a Roma. E sono guai grossi. L’ultima missiva della Puliservice srl era indirizzata non solo a Manital Idea (e Manital SCPA, a seguito dell’intervento della gestione commissariale) ma anche alla Regione Calabria.

La ragione del recesso, si legge nella comunicazione della ditta, sarebbe: “la mancata corresponsione da parte dell’Ente Committente delle fatture emesse e relative ai servizi resi a far data dal mese di novembre 2019 alla data odierna non consente a questa società la prosecuzione delle attività”. A conti fatti, ci si troverebbe così davanti al paradosso in cui – osserva il sindacato CSA-Cisal –, in un periodo di massima crisi sanitaria per la pandemia in atto, gli uffici regionali, in primis quelli della Cittadella che sono operativi per la gestione dell’emergenza Covid-19, non possono essere regolarmente puliti e sanificati. Mentre, ad esempio, dall’unità di crisi della Protezione civile si indicano ai calabresi le misure e le buone condotte per evitare il contagio c’è il rischio che quegli stessi locali restino sporchi. Possibile che alla Regione Calabria non si siano posti il problema? Possibile che non importi a nessuno il futuro di 115 persone? Lavoratori che – ricorda il sindacato – hanno sempre garantito la pulizia degli uffici della Cittadella e delle sedi periferiche, pur avendo in cambio una retribuzione mensile bassissima e, a volte, per giunta corrisposta in ritardo.

E non c’è nemmeno l’alibi di dire che sia stata una decisione improvvisa. In realtà, la società Puliservice srl già in data 09.01.2020 aveva inviato una PEC alla stazione appaltante Consip e tutti gli altri enti interessati (tra cui Regione Calabria), in cui era stata manifestata l'uscita dal consorzio. Manital Idea nel frattempo, a causa dei gravi problemi economici da cui è stata investita, ha subito il commissariamento a far data dal 4 febbraio 2020. Tuttavia, nella comunicazione di gennaio Puliservice srl dimostrava l'intenzione di proseguire gli appalti in essere, mantenendo inalterati i livelli occupazionali delle maestranze impiegate nell'appalto, con una condizione: esclusivamente dietro rassicurazioni sul pagamento diretto da parte dell'Ente committente (la Regione) e/o eventuale affidamento dello stesso in somma urgenza alle stesse condizioni economiche e contrattuali della Convenzione Consip FM3.

Il sindacato CSA-Cisal, che da parecchi mesi sta seguendo la vertenza di questi lavoratori, era a conoscenza del fatto che agli inizi di marzo si fosse svolta una riunione fra i dirigenti regionali e i rappresentanti dell’azienda da cui erano emerse rassicurazioni sulla prosecuzione del servizio. Evidentemente alcune promesse sono state disattese. L’inerzia regionale ha provocato l’impossibilità per la ditta di corrispondere gli emolumenti ai dipendenti di febbraio e così sarà anche per quelli di marzo. Di qui la decisione di ricorrere al Fis a zero ore per nove settimane. Questa è la catena di eventi che fra poche ore rischia di portare al baratro i dipendenti e gli uffici regionali esposti a rischi igienico-sanitari.

Abbiamo appreso che oggi, a solo un giorno dalla scadenza entro cui i dipendenti resteranno a casa, la ditta è stata convocata dalla dirigente del settore “Economato” e dal supervisore della Convenzione per affrontare la questione dell’interruzione del servizio. Non possiamo che augurarci – conclude il sindacato CSA-Cisal – che venga trovata una soluzione che tuteli al meglio il futuro di questi lavoratori e che eviti alla Regione l’incredibile figuraccia di trovarsi senza servizio di pulizie nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus.


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