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“Il disegno di legge sulle intercettazioni e sulla cronaca giudiziaria in votazione al Senato limita fortemente il vostro diritto di sapere ed il nostro dovere di informare. I giornalisti sono dalla parte dell’informazione libera e non da quella dei segreti di criccopoli, calciopoli, della malasanità e via dicendo. Dietro la scusa nobile della tutela e della riservatezza si nasconde la volontà di imbavagliare la stampa, proibendo la pubblicazione di notizie su indagini in corso. [MORE]Se fosse già stata in vigore, avremmo potuto raccontare solo dopo anni delle inchieste sulle stragi, sui grandi scandali nel mondo dell’economia, della politica, della sanità e dello sport. Durante le indagini, silenzio. Non certo per tutelare la vita privata dei cittadini, ma quella dei potenti, per non creare imbarazzo a chi vuol far credere che in Italia tutto vada bene. I giornalisti italiani dicono no al bavaglio e si ad una informazione libera, completa e rispettosa. Il Senato, ci ripensi”.
Questo è quanto è stato reso pubblico dai giornalisti italiani in un comunicato sindacale FNSI-USIGRAI trasmesso dalle televisioni.