“I Cavalli di Monsignor Perrelli”  interpretati dall’istrionico Peppe Barra
Cultura e Spettacolo Calabria Catanzaro

“I Cavalli di Monsignor Perrelli” interpretati dall’istrionico Peppe Barra

domenica 8 dicembre, 2019

Una farsa in musica,  raccontata in uno stile scherzoso e adombrato da una sottile malinconia mista ad una velata ironia,  è stata al centro   della commedia  “I cavalli di Monsignor Perrelli” di Peppe Barra e Lamberto Lambertini,   presentata  al Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme nell’ambito della stagione teatrale organizzata da  Ama Calabria.  L’istrionico Peppe Barra, strepitoso negli abiti femminili della vociante Menica e   affiancato da Patrizio Trampetti,  nelle vesti di Monsignor Perrelli,  ha  incantato  la numerosissima platea  dal momento in cui   seduto davanti al sipario abbassato, ha cantato sommesso sul filo di una musica sognante  “Core a core” anticipando i temi e le caratteristiche  della pièce   proposta.

Ambientato nella Napoli di Ferdinando IV di Borbone, lo spettacolo ha saputo coniugare la tradizione partenopea con la contemporaneità raccontando uno strano personaggio realmente esistito, Monsignor Perrelli ,  il quale era solito portare allegria  alla corte del re Ferdinando e della regina Carolina con le sue storie briose,   stravaganti e cariche di  immaginazione e creatività. Monsignor Perrelli, colto, anticonformista uomo di Chiesa dell’Ottocento, era entrato nella leggenda  per le sue scoperte ed invenzioni catastrofiche come quella dei suoi due cavalli che moriranno  di fame perché stava insegnando loro a vivere nutrendosi di sola  acqua e morirà anche lui  quando, credendosi in stato interessante per la pancia prominente dovuta ad un aeccessiva alimentazione, per abortire si butterà dalle  scale esalando l’ultimo respiro.  Sarà questa leggenda popolare ad ispirare  la divertente commedia “ I cavalli di Monsignor Perrelli” rappresentata su un proscenio di stile ottocentesco adornato  con  mobili e quadri d’epoca sparsi  sulle pareti tappezzate di un rosso porpora.  

A prendersi cura amorevolmebnte di  Monsignor Perrelli è la fedele perpetua Meneca che gli prepara prelibati  pranzi ispirati alla cucina popolare campana  e leccornie come i bocconotti di cui spiega al pubblico la preparazione.  Peppe Barra, evidenziando  una eccellente performance  connotata   da una perfetta mimica e una variazione di tonalità  arricchita da risate a volta appena accennate, a volte alquanto sonore e convincenti, ha coinvolto letteralmente il pubblico  che si è abbandonato a rumorose risate. E questo clima ilare e condiviso  è durato  per tutto lo spettacolo con lo stesso ritmo e continuità senza scendere mai di tono.

La serata è risultata   veramente eccezionale e densa  di  comicità  scaturita  dai doppi sensi delle battute, dall’ostentato atteggiamento di sapientone di Monsignor Perrelli che ha disseminato  il suoi discorsi di frasi latine contrapposte alla saggezza popolare di Meneca offrendo allo spettatore uno spaccato di vita reale ma nel contempo  carica di atmosfere d’altri tempi.  Il tutto mescolato alla malinconia e all’ironia   colte negli spassosi interventi di Meneca che, sfoggiando la sua cultura culinaria, ha interagito  con il pubblico in sala tenendo alta l’attenzione e scontato il divertimento.  

A rendere  lo spettacolo ancora più accattivante è stata la bravura degli attori – cantanti Luigi Bignone ed Enrico Vicinanza , che con indovinati intermezzi canori  hanno interpretato le canzoni delle  varie epoche napoletane. Tra queste, particolarmente apprezzate,   Funtana all’ombra, Mmiez’ o’ grane, Presentimento, La luna nuova. I costumi colorati di Annalisa Giacci, le suggestive musiche di Giorgio Mellone e Patrizio Trampetti e le scene di Carlo De Marino hanno contribuito ad impreziosire tutto il contesto teatrale di sapore ottocentesco.

Foto di scena

Lina Latelli Nucifero


Autore
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