Guerra. Tattica militare Russa occupare posizioni chiave rischio disastro nucleare, i dettagli
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Guerra. Tattica militare Russa occupare posizioni chiave rischio disastro nucleare, i dettagli

mercoledì 21 settembre, 2022

La centrale nucleare di Zaporizhzhia ha del preoccupante. La posizione del sito è la chiave di conquista del territorio. Si trova proprio sulla prima linea di combattimento ed è contesa da entrambi gli schieramenti. La tattica delle forze armate Russe è semplice. Controllare la centrale equivale a imporre le condizioni al nemico, un nemico sempre più rabbioso e impulsivo tanto da osare diversi bombardamenti sul sito rischiando un disastro peggiore di quello di Cernobyl o di Fukushima. Non v’è dubbio che la centrale sia una risorsa strategica notevole e che controllarla equivale a mezza vittoria, ma non possiamo sottovalutare i rischi. Recentemente si è recata sul sito la missione ONU dell’ Aiea che ha constatato gravi danni presso un’unità speciale di stoccaggio di rifiuti radioattivi e barre di combustibile per i reattori non ancora utilizzate. Tale centrale risulta essere la più grande d’Europa.

Se pensiamo che quella di Cernobyl aveva solo 4 reattori operativi e quando è esplosa vi è stato un disastro ecologico notevole, cosa potrebbe accadere con questa di Zaporizhzhia che ne possiede sei? Oramai si rischia un disastro nucleare di proporzioni gravissime. Grossi nel suo rapporto dichiara “ La situazione attuale è insostenibile e la misura migliore al fine di garantire la sicurezza degli impianti  nucleari Ucraini sarebbe che questo conflitto armato finisse ora”. “ I bombardamenti sul sito e nell’area circostante devono cessare immediatamente per evitare ulteriori danni agli impianti”.  

Si stima che nelle ultime 24 ore, siano stati sparati da forze ucraine svariati  colpi di artiglieria pesante nei pressi della cittadina di Energodar molto vicina alla centrale. Tra le raccomandazioni indicate dagli esperti vi sarebbe la realizzazione di una zona di scurezza neutrale intorno alla centrale. Ma è possibile che entrambi i contendenti cedano un territorio così strategico ? La risposta è molto semplice difficilmente accadrà, perché tramite il controllo del sito i russi possono portare il popolo ucraino all’esasperazione e forse alla rivolta ed è quello che sperano,  oltre ad impedire che arrivi energia al resto d’Europa. Attualmente stando agli inviati ONU  il bombardamento non ha determinato una seria emergenza nucleare ma in futuro potrebbe farlo. Attualmente la compagnia nucleare di Stato Russa Rosatom ha evitato rischi ulteriori. Nell’sito restano due esperti dell’ Aiea in modo permanente per esercitare controlli.  Il presidente Zelenski dalla missione Onu voleva necessariamente la conferma della tesi secondo cui l’occupazione del sito da parte russa, era una minaccia per l’Occidente intesa come catastrofe nucleare imminente.

Tesi fatta propria da un buon numero di paesi facenti parte della Nato e dai relativi organismi di informazione sostenenti che il bombardamento era opera dei russi. Ma che logica ci sarebbe a bombardare i propri soldati asserragliati nella centrale uccidendoli ? Nessuna . L’AIEA con il suo sopralluogo ha  posto in discussione la tesi ucraina senza però indicare i responsabili del bombardamento,ma sostenendo che se esiste qualcuno a far si che la centrale resti in funzione sono i russi. Lo dimostra il fatto che a loro serve per alimentare Kershon e la Crimea, agli ucraini bastano pochi Mw del solo reattore funzionante. Ma vi è di più Zaporizhia, solo di facciata risulta essere la centrale più grande d’Europa fornendo il 20% di energia al paese, ma oramai da svariati anni la metà dei suoi reattori risultano essere fermi per sopraggiunti limiti di età. È più un rischio tenerla attiva che spenta. Carlo Rubbia pronunciatosi sul nucleare ha cosi statuito: “ Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali.” E qui nella centrale Ucraina le probabilità di incidente sono altissime. Al fine di evitare un nuovo disastro le forze che oggi stanno combattendo questa guerra devono sospendere gli scontri e far si che il sito divenga una specie di santuario apoliticizzato, intoccabile dalle forze armate per evitare rischi e morte. Anche i Crociati quando presero Gerusalemme sotto re Baldovino lasciarono la città godibile ad ebrei,cristiani e musulmani.

La centrale deve essere un sito godibile da tutti e gestito da personale neutrale quale potrebbe essere quello internazionale. È necessario raggiungere una serie di accordi di pace a livello mondiale per un futuro stabile dal punto di vista economico ed energetico. Per come stanno le cose oggi vi è un rischio altissimo di disastro nucleare che comporterebbe una perdita di vite umane incommensurabile con effetti teratogeni e cancerogeni per anni.  Se si pensa che ancora oggi a distanza di molti anni dal disastro di Cernobyl tutto il sito 19km quadrati di territorio, ma forse anche di più risulta essere contaminato e invivibile. Il materiale presente nel sarcofago del reattore numero 4 è ancora attivo a distanza di anni.  

La nube radioattiva di quel disastro è arrivata sino in Inghilterra in Scozia oltre che in Italia. Cosa potrebbe capitare se esplodesse tale centrale?  La Comunità Internazionale e le organizzazioni preposte a risolvere le crisi nucleari devono premere affinché sia risolta tale situazione bellica e ci si possa sedere al tavolo delle trattative. Attualmente abbiamo una potenziale atomica innescata in Europa. Le strade per risolvere il problema possono essere molteplici, ivi compreso l’alleggerimento graduale delle sanzioni, alla Russia e la concessione di alcuni territori anche e soprattutto adesso che le forze ucraine sono in vantaggio per favorire dialogo e apertura ed evitare escaletion. Qualsiasi forma di dominio geopolitico Mondiale da  parte della NATO ,della Russia e dei suoi alleati e di altra potenza emergente deve essere condannata  in una logica di tutela della vita umana e dell’intero pianeta. L’equilibrio tra Stati e Super Potenze sia pre-esistenti che emergenti deve necessariamente essere mantenuto mediante accordi di Diritto Internazionale che vengano rivisti e adeguati nel corso degli anni e mai violati al fine di prevenire situazioni drammatiche come quella in cui stiamo vivendo e di salvaguardare vite umane per una convivenza pacifica e dignitosa tra i popoli senza i predomini di nessuno e imposizioni di visioni ideologiche e politiche.

 Marco Rispoli


Autore
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