Greenpeace e Wwf: protesta a Palermo contro le trivellazioni petrolifere
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PALERMO, 4 APRILE 2014 - Questa mattina Greenpeace e Wwf hanno protestato davanti al Palazzo della Regione Siciliana per chiedere di fermare le trivellazioni petrolifere e puntare su efficienza energetica e fonti rinnovabili pulite, biodiversità, tutela delle economie della pesca e del turismo.
In particolare le due associazioni ambientaliste si sono rivolte al Presidente Rosario Crocetta ed all’Assessore all’Ambiente Lo Bello, affinché procedano con un tavolo tecnico ed operazioni concrete contro le trivelle in mare, così come promesso loro da tempo.
I manifestanti hanno esposto striscioni con i messaggi “No Trivelle nel Canale di Sicilia” e “Il mare di Sicilia non si tocca”. Greenpeace e Wwf, impegnate da tempo a battersi per impedire i numerosi progetti di trivellazione che minacciano il Canale di Sicilia, hanno dichiarato: "Le estrazioni petrolifere nel Canale di Sicilia non solo mettono in pericolo l’ecosistema e la ricca biodiversità di quest’area, ma anche tutti quei settori dell’economia come la pesca e il turismo che dipendono dal mare".
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Ad aggravare la situazione l'autorizzazione, per Edison ed Eni, per trivellare fino a 21 pozzi al largo di Pozzallo per estrarre bitume con la piattaforma “Vega b". Operazione che non genererà occupazione, dal momento che la piattaforma sarà automatizzata, e che rischia di avviare la corsa all’oro nero nel Canale di Sicilia.
Greenpeace e Wwf puntano ad evidenziare che il vero "oro blu" della Sicilia è il mare e non il petrolio: "Chiediamo un impegno forte a favore dell’ambiente e non degli interessi dei petrolieri, contro le perforazioni off-shore e a favore di provvedimenti efficaci per la tutela del Canale di Sicilia, una delle zone più ricche di biodiversità del Mediterraneo".
Valentina D'Andrea