Grasso telefona a Servizio Pubblico di Santoro: «Sfido Marco Travaglio per le sue accuse infamanti»
Politica Lazio

Grasso telefona a Servizio Pubblico di Santoro: «Sfido Marco Travaglio per le sue accuse infamanti»

giovedì 21 marzo, 2013

ROMA, 21 MARZO 2013 - Il neo-presidente del Senato, Pietro Grasso, ha telefonato alla trasmissione di Michele Santoro in diretta, affermando che Marco Travaglio ha rivolto nei suoi confronti «Accuse infamanti». Colta l'occasione per invitarlo a Servizio Pubblico, il presentatore ha lasciato parlare l'ex procuratore nazionale antimafia.

Grasso ha dichiarato: «Voglio al più presto un confronto televisivo carte alla mano con Travaglio, perché è brutto sentirsi accusare senza poter rispondere». Inoltre, ha aggiunto: «Non posso aspettare una settimana per replicare, soprattutto per quanto riguarda la mia nomina a procuratore antimafia: inviterò io Travaglio in un luogo televisivo prima che passino sette giorni, certe cose vanno fatte subito».

Il presidente del Senato ha concluso la sua telefonata dicendo: «Il contraddittorio  è una regola di civiltà: Travaglio si abitui al confronto». Il giornalista ha replicato: «È Grasso che sfugge al confronto e lo ha fatto anche con i suoi colleghi della procura di Palermo. Non può piacere a tutti: ha già dalla sua parte tutti i giornali e le televisioni».[MORE]

Secondo Michele Santoro «Il guanto di sfida è stato lanciato», pertanto si attende ora il confronto diretto televisivo tra i due. Si tratta, forse, di un chiaro segnale che lascia intendere che, in questo periodo di cambiamenti, è indispensabile che vengano messe da parte le opinioni per dare più spazio ai fatti, tramite confronti diretti e presentando tesi documentate ed inconfutabili, lasciando ad entrambe le parti la possibilità di controbattere. 

Marco Travaglio ha scatenato le ire del presidente del Senato per aver esordito, in tasmissione, con il discorso: «È chiaro a tutti che Grasso non è Schifani e Schifani non è Grasso. Il problema è che Grasso non è quello che molti grillini credono. Il presidente del Senato, prima di essere magistrato, è un italiano, è molto furbo, è un uomo di mondo, ha saputo gestirsi molto bene, non ha mai pagato le conseguenze di un indagine. Si è sempre tenuto a debita distanza dalle indagini sulla mafia e la politica, si è addirittura liberato quando era procuratore di Palermo di tutti i magistrati che facevano indagini su mafia e politica, si è reso protagonista di alcuni gesti poco nobili, come rifiutarsi di firmare l'atto di appello contro l'assoluzione in primo grado di Andreotti, lasciando soli i sostituti procuratori che avevano presentato questo appello».

Il giornalista ha poi specificato: «Grasso ha fatto dichiarazioni in cui prendeva le distanze da Caselli, ha ottenuto applausi dal centrodestra. Ancora l'altro giorno Berlusconi ha detto che Grasso è tutt'altro che un brutto candidato alla presidenza del Senato, ha ottenuto addirittura dal centrodestra tre leggi per fare fuori Caselli e far passare Grasso alla procura nazionale antimafia. Leggi anticostituzionali che però Grasso ha utilizzato per diventare procuratore nazionale antimafia, mentre il governo faceva fuori il suo unico rivale. Quindi io mi sono semplicemente ribellato a questa baggianata oleografica, a questa rappresentazione teatrale dei buoni contro i cattivi. Grasso ha proposto Berlusconi per la medaglia antimafia poco tempo prima di essere eletto».

Crescono dunque le attese degli italiani per quanto concerne il confronto, che probabilmente sarà molto acceso. Non è ancora stata resa nota la sede televisiva, nonostante Michele Santoro abbia invitato l'ex procuratore nazionale antimafia su La7.

Alessia Malachiti


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