Lavoro, ecco le novità della riforma Fornero
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Lavoro, ecco le novità della riforma Fornero

giovedì 19 gennaio, 2012

ROMA, 19 GENNAIO 2012 - Lunedì inizierà la trattativa tra governo e parti sociali per la riforma del lavoro i cui capisaldi sono il contratto di apprendistato, l'introduzione del reddito di disoccupazione, più garanzie ai precari e più soldi ai contratti a termine.[MORE]

Sembra, infatti, che ci sia una corrispondenza di intenti, un'intesa di fondo tra sindacati, ministri e imprenditori sul disegno di legge, formulato sulla base della riforma contrattuale suggerita dagli economisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi.
Secondo quanto riportato dalla “Repubblica”, l'obiettivo della riforma sarebbe quello di eliminare la frammentazione dei contratti rendendo l'occupazione giovanile meno precaria.

Queste le linee principali del progetto di riforma:


L'Istat oggi conta 48 contratti che verranno sostituiti dal contratto unico composto da una fase di ingresso che potrà durare sino a un massimo di tre anni, e da una fase stabile che garantirà al lavoratore tutte le tutele previste dai contratti a tempo indeterminato. In assenza di “giusta causa”, il datore di lavoro potrà licenziare il dipendente pagando una penale risarcitoria.

I contratti a tempo determinato diventeranno meno convenienti, infatti, si potranno assumere con questo tipo di contratto solo i dipendenti ai quali viene corrisposto un salario annuo lordo inferiore a 25mila euro, esclusi naturalmente i lavoratori stagionali.
Previsto anche un tetto per i contratti a progetto; qualora la paga annua lorda fosse inferiore ai 30mila euro, si trasformeranno automaticamente in contratto unico d'ingresso.


Per quanto riguarda gli ammortizzatori, la cassa integrazione ordinaria si utilizzerà solo nelle crisi cicliche e temporanee dei settori, mentre quella straordinaria e la mobilità verranno sostituite dal reddito minimo di disoccupazione.

La riforma introdurrebbe anche un salario minimo, con una paga oraria minima stabilita dallo Stato e sotto la quale il datore di lavoro non può scendere, al fine di garantire a tutti i lavoratori condizioni di vita dignitose.

foto da il giornale.it

Maria assunta Casula


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