Elisa Claps: il fratello punta il dito contro il vescovo di Potenza
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Oggi la ricorrenza di quel 12 settembre del 1993
POTENZA – Gildo Claps, fratello di Elisa, la ragazza uccisa e nascosta per quasi vent’anni nella chiesa della S.S. Trinità a Potenza, accusa il vescovo, monsignor Agostino Superbo, di aver nascosto la verità.
Gildo fa una ricostruzione che ha ben poco di oscuro: nel 1996 ci furono dei lavori di ristrutturazione nel sottotetto della chiesa e già allora fu scoperto il corpo di Elisa. Infatti afferma: “Abbiamo certezza che in quel periodo alcuni lavori sono stati effettuati proprio in corrispondenza del corpo di Elisa, è ridicolo pensare che nessuno abbia mai visto niente”.[MORE]
Di conseguenza la domanda che rivolge al vescovo è la seguente: “qual è il segreto da custodire così gelosamente tanto da fornire agli investigatori versioni sul ritrovamento che contraddicono palesemente con i fatti e le certezze?”.
Il fratello di Elisa specifica anche che la sua non è una “crociata” contro la Chiesa, ma solamente contro chi ha responsabilità di occultamenti e depistaggi.
Ora il vescovo dovrà spiegare perché ci sono stati tutti questi silenzi, e soprattutto qual è il legame che unisce tutti i dettagli della triste vicenda.
Ma soprattutto è la città di Potenza che aspetta le risposte e lo si può leggere su molti muri del capoluogo lucano.
Manifestazione – Il corteo è partito da via Mazzini e giungerà di fronte la chiesa della S.S. Trinità. La scelta del tragitto non è casuale, è l’ultimo percorso che ha fatto Elisa prima di sparire inghiottita dalla malvagità.
Infatti il 12 settembre del 1993 la ragazza uscì di casa e si recò alla Trinità per incontrare, a sua insaputa, il suo assassino.
Alla manifestazione partecipano le autorità del Comune insieme a molte associazioni.