Duro colpo alla 'ndrangheta, maxi sequestro beni da 230mln a 2 imprenditori Reggio Calabria
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
Reggio Calabria, 23 ottobre 2012 - Un maxi sequestro di beni, per un valore di oltre 230 milioni di euro, e' stato eseguito dai finanzieri del Gico unitamente al personale della Dia e dei Carabinieri. Le forze dell'ordine stanno dando esecuzione a 2 decreti di sequestro emessi nei confronti di due imprenditori di Reggio Calabria accusati di essere legati alla 'ndrangheta.
Tra i beni oggetto di sequestro vi sono anche le quote societarie di 2 noti alberghi della zona. I dettagli dell'operazione verranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terra' alle ore 11 presso la Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria [MORE]
Sono Pasquale Rappoccio e Pietro Siclari i due imprenditori reggini accusati di legami con la 'ndrangheta e nei cui confronti questa mattina sono stati eseguiti da Guardia di Finanza, Dia e Carabinieri, due decreti di sequestro per un valore di oltre 230 milioni di euro. I due alberghi che sono stati sequestrati hanno entrambi sede a Villa San Giovanni (RC): si tratta del Grand Hotel de La Ville, e del Plaza.
Pasquale Rappoccio, all'epoca proprietario della Medinex, azienda attiva nelle forniture mediche, fu arrestato nell'ottobre dello scorso anno nell'ambito dell'operazione Reggio Nord, condotta dai Carabinieri contro le cosche operanti nella zona nord di Reggio Calabria e nei comuni di Villa San Giovanni e Campo Calabro.
Le accuse mosse a Rappoccio erano di aver partecipato alle manovre dell'ex latitante Domenico Condello, recentemente arrestato dai Carabinieri, per addivenire all'intestazione fittizia della proprieta' della discoteca "Il Limoneto". Pietro Siclari, invece, fu arrestato anch'egli nell'ambito dell'operazione Reggio Nord, ma ancora prima era stato arrestato, con l'accusa di estorsione aggravata, nel novembre 2010 nell'ambito dell'operazione Entourage condotta dalla Dia, che aveva scoperto un cartello di imprese che condizionava gli appalti in citta' e provincia.