Draghi: “Finanziare i deficit non è nel nostro mandato”
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FRANCOFORTE, 25 OTTOBRE - Alla riunione del Consiglio Direttivo a Francoforte il Presidente della Bce, Mario Draghi, ha parlato anche della situazione italiana. A proposito dell’impatto dello spread sulle banche del nostro paese: "Se mi si chiede cosa si può fare riguardo alle banche, dato l'allargamento dello spread negli ultimi sei mesi, una prima risposta è ridurre lo spread e non mettere in dubbio la cornice istituzionale che sorregge l'euro”.
Draghi ha precisato che "assolutamente non è nostro compito" fare da mediatore nel negoziato tra Italia e Unione Europea, tuttavia "alla fine portare le parti a una qualche forma di accordo è questione di buon senso, la percezione di ciò che è bene per il paese, dell'interesse per le famiglie e imprese". Il Presidente della Bce si è detto fiducioso sul fatto che si troverà un accordo.
Il Presidente ha continuato: “Anche l'Italia, come Brexit e la guerra commerciale, è fra le incertezze per lo scenario economico dell'Eurozona. Il rialzo dello spread sta causando un rialzo dei tassi a famiglie e imprese”.
A chi gli chiedeva se le esigenze di bilancio del nostro Paese prevarranno su quelle di politica monetaria: "Finanziare i deficit non è nel nostro mandato abbiamo l'Omt come strumento specifico, per il resto siamo in un regime di dominanza monetaria", non di bilancio.
Poi un appello che sembra diretto proprio all’Italia: "E' fondamentale per i Paesi altamente indebitati rispettare le regole del Patto di Stabilità e Crescita" dell’Ue, "in modo da assicurare una solida posizione di bilancio". E’ inoltre necessario "accelerare con le riforme strutturali".
Secondo il Presidente della Bce i tassi ad imprese e famiglie “stanno salendo” per il rialzo dello spread. “Non ho la palla di cristallo - ha continuato - se sarà 300, 400 o quant'altro. Certamente questi bond sono nel portafoglio delle banche, se perdono valore intaccano il capitale delle banche. Che cosa si può fare in una situazione che ha già messo sotto stress il settore bancario? In primo luogo abbassare i toni ed evitare di mettere in discussione l'architettura dell'euro. In secondo luogo adottare politiche che riducono lo spread”
Sulla possibilità che la situazione italiana contagi altri partner europei: "Forse c'è qualche ricaduta, ma limitata".
Ad un giornalista che chiedeva se una serie di tagli del rating sovrano dell'Italia, tali da portarla a un livello speculativo da parte di tutte le principali agenzie, avrebbero la conseguenza di mettere le banche italiane al di fuori dei meccanismi ordinari di approvvigionamenti di liquidità tramite la Bce, Draghi ha confermato: "ci sono regole che prevedono esattamente quello che lei ha detto".
Draghi ha assicurato: “di fronte a qualunque evenienza, il consiglio direttivo della Bce è pronto a regolare i propri strumenti per assicurare che l'inflazione continui a muoversi verso l'obiettivo”.
Al momento secondo Draghi i dati confermano “un'espansione in corso ben diffusa e pressioni inflazionistiche in graduale rialzo” per l'Eurozona, i rischi per le prospettive economiche sono “ampiamente bilanciati”, nonostante la spinta negativa proveniente dal protezionismo e dalla volatilità sui mercati.
Come previsto dagli analisti di mercato, la Banca Centrale Europea ha deciso di lasciare i tassi d'interesse invariati: il tasso principale allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%.
La Bce ha inoltre annunciato che il Qe proseguirà fino a dicembre al ritmo di acquisti di 15 miliardi mensili, e, se i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine, gli acquisti netti termineranno.
Fonte immagine: ilfattoquotidiano.it
Fabio Di Paolo