Discoccupati napoletani assaltano sede del Pd e occupano la Fontana di trevi
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ROMA, 4 DICEMBRE 2013 - Momenti di tensione nel pomeriggio di ieri, quando un gruppo di circa 800 disoccupati napoletani hanno assalito la sede centrale del Pd in via Sant’Andrea delle Fratte, in una manifestazione di protesta che è sfociata nella violenza contro alcuni agenti di polizia.
I disoccupati, aderenti all'Edn (Euro Disoccupati Napoletani) ed al progetto Bros (Budget per il Reinserimento Occupazionale e Sociale), hanno organizzato questo blitz nella sede del Pd per avere delle risposte. Il dipendente comunale Aminto Cesarini, alla guida del gruppo Edn, ha dichiarato: «Siamo i cosiddetti disoccupati Bros, a Napoli siamo 3.000 abbiamo percepito 480 euro al mese per anni come accompagnamento al lavoro. Invece siamo stati solo parcheggiati. Da tre anni, cioè da quando Caldoro è diventato presidente della Regione Campania, non percepiamo più nemmeno quei soldi. Chiediamo alle forze politiche tutte di ripristinare quei fondi».
Ieri avrebbe docuto esserci un incontro tra il ministero e il Comune, la Regione e la Provincia, per discutere del futuro dei Bros, poi saltato qualche ora prima dell'inizio, cosa che ha infuriato i precari napoletani, che ahnno voluto occupare la sede del Pd per far sentire la propria voce.
La protesta si è tenuta anche alla Fontana di Trevi, letteralmente assalita da alcuni manifestanti che hanno esposto uno striscione sul monumento del Bernini.
Dopodiché, poco dopo le 14, la manifestazione si è diretta verso la sede del Pd, quando i gruppi di protesta hanno fatto irruzione nell'androne dell'edificio e sono stati fermati dalla sicurezza. Si sono verificati scontri con gli agenti della polizia, tra spintoni, calci, pugni. Due agenti sono rimasti feriti ed anche alcuni manifestanti, tra cui delle donne.
La Digos ha individuato e denunciato 46 attivisti della protesta: 37 per resistenza a pubblico ufficiale e invasione di edificio, tutti per manifestazione non preavvisata.
Il Pd risponde alle violenze e all'irruzione contro la propria sede con un tweet:
«Non esistono buone ragioni per la violenza. Condanniamo con forza l’aggressione alla sede del Pd e pretendiamo rispetto per chi ci lavora. Abbiamo avuto paura, sono stati minuti lunghissimi. A differenza dell’irruzione di qualche giorno fa in via dei Giubbonari, questa volta i manifestanti erano molto più violenti ed organizzati. Hanno provato a raggiungere i piani superiori della nostra sede ma sono stati bloccati dagli uscieri, due dei quali sono anche rimasti contusi nel parapiglia. Sono stati spintonati e presi a calci. La sensazione è che i manifestanti individuassero nel nostro partito il governo. Non essendo stati ricevuti al ministero del Lavoro hanno pensato di irrompere qui».
Fonte: Corriere della Sera
Foto: La Repubblica
Valentina D'Andrea
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