Dietro i negozi di ComproOro in Liguria potrebbe esserci la mano della 'ndrangheta
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
GENOVA, 05 NOVEMBRE 2011- L’allarme è stato lanciato a livello nazionale dall’Anopo, Associazione nazionale degli operatori professionali che commercializzano oro, e dall’Aira, l’associazione nazionale responsabili antiriciclaggio: “ Dietro a tutti questi nuovi negozietti caratterizzati dall’insegna ComproOro temiamo che si nasconda la lunga mano della più pericolosa mafia europea e cioè della ‘ndrangheta calabrese”.[MORE]
Per tali motivi le due Associazioni da tempo hanno discretamente contattato i vertici della Direzione Nazionale Antimafia chiedendo che in tutte le sue articolazioni regionali e distrettuali tale organo repressivo intervenga per accertare l’esistenza di eventuali reati di indubbia gravità. L’Anopo e l’Aira chiedono pure che vengano allertate tutte le Procure della Repubblica presenti nei Circondari italiani affinché compiano i dovuti atti conoscitivi su tutto il territorio nazionale stante l’ormai grande diffusione di questi esercizi in ogni dove del Paese.
Le due Associazioni estendono, quindi, l’allarme pure alla Liguria dove già esistono alcuni esercizi del genere. “ In quella regione l’allarme infiltrazioni mafiose è grande, come ha dimostrato il recente scioglimento del Consiglio Comunale di Bordighera, per cui vi è la necessità di mantenere alta la guardia” dicono nelle sedi nazionali di Aira ed Anopo. Con la crisi dell’Euro e l’aumento vertiginoso delle quotazioni del metallo prezioso, il più noto dei cosiddetti “ beni rifugio”, infatti sempre più persone diventano clienti degli esercizi di cosiddetta trasformazione dell’ Oro usato, anche rotto, che viene acquistato in moneta contante da dare immediatamente al venditore.
Nell’esposto che ad ore dovrebbe essere consegnato nelle mani della Direzione Nazionale antimafia, Anopo ed Aira ribadiscono le proprie posizioni negative in merito tanto che alcuni loro dirigenti affermano: “ Questi negozietti comprano Oro e Gioielli, identificano e registrano il venditore, pagano in contanti cifre di gran lunga superiori al limite di duemilacinquecento Euro previsto dalla Legge, oltre il quale ci vuole l’assegno, e, spesso e volentieri, non rilasciano fattura.
Crediamo che dietro a tanta faciloneria, che non si riscontra nelle oreficerie e gioiellerie condotte da professionisti del settore, si possano nascondere fenomeni non solo di evasione fiscale ma pure di usura, ricettazione e riciclaggio. Il loro giro d’affari è spaventoso e, si sa, laddove dove c’è poca chiarezza cresce l’interesse della criminalità organizzata”.
L’Anopo contesta la liceità di questi esercizi che considera, tout court, appartenenti ad una filiera di commercio illegale giacché sospettano non rispettino le norme della Legge numero sette del duemila. Anche tra Sarzana e Ventimiglia esistono tanti negozi di ComproOro la cui maggioranza molto probabilmente esercita in maniera trasparente la propria attività.
Considerato però il particolare allarme legato ad infiltrazioni mafiose da parte delle potente ‘ndrangheta calabrese a Genova e nel Ponente è bene che, come chiede l’Airo, l’attenzione sia costante giacché una Regione che di turismo vive deve poter offrire ai suoi ospiti un impianto economico sano e trasparente. Contemporaneamente le due Associazioni hanno, oltre che allertato la Commissione Parlamentare antimafia, richiesto al mondo della politica una seria disciplina di questo genere di attività.
Sergio Bagnoli