Dalla & De Gregori, ricomincia domani da Firenze il "WorkInProgress Tour"
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FIRENZE - Riparte domani da Firenze, nella suggestiva cornice di Piazza Santa Croce, il “2010 WorkInProgress Tour” di Lucio Dalla & Francesco De Gregori.
I due marinai della musica leggera italiana tornano a viaggiare lungo la Penisola suonando in luoghi assai suggestivi: dopo la data toscana, infatti, toccherà all’ Arena di Verona passando per la Reggia di Venaria e il magnifico Teatro Greco di Taormina, per un numero di concerti superiore a 30 fino a metà settembre.[MORE]
Li avevamo lasciati – e quasi quasi era giusto così – alla mitica esperienza del 1979, quel “Banana Republic” che resta, ad oggi, l’evento clou nella storia delle sette note del Belpaese perché segnò la riconsegna al pubblico degli stadi, dopo le funeste esperienze degli anni di piombo (leggasi: molotov e processi politici).
Ce li ritroviamo oggi, 31 anni dopo, sempre più cantanti e sempre meno cantautori: De Gregori ha raggiunto il massimo livello di espressività vocale ed ormai ama farsi definire “il cantante della Band” mentre Dalla conserva quelle intuizioni musicali e quell’aria sorniona di chi riesce a tirar fuori dal cilindro splendidi arrangiamenti.
Il prologo c’era stato, per pochi intimi, in un piccolo club della bassa modenese, quando la nebbia dominava il sole, il 22 gennaio scorso: appena un’ora e mezza e 15 canzoni, giusto per dire “va bene, ci siamo divertiti. Il bello comincia adesso”.
Eppure, per chi c’era, sarà difficile dimenticare l’emozione della “prova generale” ed autentici momenti di gaudio: le note di “Santa Lucia” o quelle sempre meravigliose di “Anna e Marco”, la sorpresa di un inedito, piazzato a fine concerto, “Non basta saper cantare”, degno del miglior De Gregori.
Il duo delle meraviglie ha composto un altro brano, “Granturismo” oltre ad aver riadattato la celebre “Just a Gigolò”, singolo tuttora in radio ed ovviamente l’enorme valigia degli autori permetterà di attingere ad un vastissimo repertorio fatto di classici come “La donna cannone” o “L’anno che verrà” e di autentici capolavori quali “I matti”, “La storia”, “Balla balla ballerino”, “Futura”.
E, chissà, vista la cornice fiorentina, che De Gregori non regali una delle sue canzoni più intense: quella “Caterina” i cui versi finali recitano “…per i tetti di Firenze, per poterti consolare…”
Il pubblico pagante potrà gustarsi oltre tre ore di spettacolo, con la coreografia dell’ artista Mimmo Paladino ed una band che per metà appartiene a Francesco (Alessandro Arianti alle tastiere, Guido Guglielminetti al basso, Alex Valle alla pedal steel guitar) e per il resto a Lucio (Gionata Colaprisca alle percussioni, Maurizio Dei Lazzaretti alla batteria, Bruno Mariani alle chitarre, Fabio Coppini alle tastiere ed Emanuela Cortesi e Marco Alemanno ai cori).
I (pochi) biglietti ancora disponibili possono essere acquistati sul sito www.ticketone.it .
[Foto di Valeria Bissacco]