"Costruttori di strumenti tradizionali e di falegnameria". Seminario Casa Circondariale di Siano
Cronaca Calabria

"Costruttori di strumenti tradizionali e di falegnameria". Seminario Casa Circondariale di Siano

martedì 12 luglio, 2011

"Costruttori di strumenti tradizionali e di falegnameria". Importante seminario presso la Casa Circondariale di Siano
 

Catanzaro 12 luglio 2011 - Ieri, all’interno della Sala della Musica della Casa Circondariale di Siano, si è tenuto, in presenza della direttrice dott.ssa Paravati, coadiuvata dalla dr.ssa Boccagna, un concerto di musica popolare a cura del gruppo musicale “ I Giamberiani”, offerto dall’Associazione Promocultura, presieduta dal M° Tommaso Rotella, insieme alla presentazione del lavoro svolto nel modulo del seminario teorico pratico “Costruttori di strumenti tradizionali e di falegnameria”. [MORE]

Il gruppo di musica popolare i Giamberiani è composto da Andrea Bressi, Irene Nesticò e Daniele Mazza, giovanissimi musicisti polistrumentisti uniti dalla passione per le tradizioni locali. La denominazione Giamberiani, d’altronde, identifica il loro repertorio, caratterizzato dalla riproposizione dei suoni e dei canti popolari della cultura orale contadina. Un modo di dire tipico catanzarese recita: «Cchi t’abballi? ‘a giambariana!», che significa fare una serie di movimenti sconnessi per dare sfogo all’allegria. E «fara ‘a giambariana» rispecchia perfettamente le caratteristiche della musica popolare che non segue degli schemi prestabiliti. L’unica costante è rappresentata, invece, dalla briosità delle melodie.

Lo spettacolo dei Giamberiani propone un variegato repertorio di canti popolari eseguiti esclusivamente con l’utilizzo degli strumenti tipici della tradizione musicale locale, quali: zampogna a chiave, zampogna surdulina, pipita, fischietti, chitarra e chitarrino battente, lira calabrese, organetti, tamburelli. Le fonti più solide e autentiche, nel lavoro di ricerca svolto, sono risultate gli anziani, i più autorevoli depositari dell’espressione coreutica e musica regionale.

L’Associazione Promocultura, presieduta dal M° Tommaso Rotella, ha realizzato all’interno della Casa Circondariale di “Siano” di Catanzaro un laboratorio di “Costruttore di strumenti musicali tradizionali e di restauro di mobili” obbiettivo la divulgazione della cultura della legalità oltre che il recupero di soggetti che si trovano in stato di restrizione della libertà e con il patrocinio del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Direzione Casa Circondariale Siano di Catanzaro dove di fatto è stato intrapreso l’intervento, nell’anno 2010-2011, coinvolgendo i detenuti ospiti. Tutto questo allo scopo di testimoniare con i fatti il proprio impegno, nei confronti di quanti sono sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, offrendo loro una opportunità di ritrovamento che attraverso il linguaggio della musica e l’artigianato locale, consenta di avvicinarli con naturalezza e spontaneità; offrendo agli stessi un’occasione di conoscenza e crescita personale, nonché un’occasione di reinserimento nel mondo sociale, incrementando il proprio rapporto con le tradizioni produttive locali e dando nuovo impulso al settore dell’artigianato, settore nel quale, dopo un periodo di profonda crisi è iniziata una nuova fase espansiva dovuta in gran parte allo sviluppo del comparto turistico.

Recentemente, infatti, si sta assistendo ad un ritorno delle antiche tradizioni con la riscoperta di vecchi mestieri, e quale occasione migliore per intraprendere questo cammino, a testimonianza che oltre a ridare vita a quello che è stato il nostro passato, si propone la possibilità concreta di abbinare alla riscoperta dell’artigianato locale calabrese anche un’opportunità di riscatto e di recupero per i soggetti coinvolti nel progetto.

La musica tradizionale é da sempre specchio e anima di quella gente che, giorno dopo giorno, costruiva la propria storia attraverso la fatica e il dolore, ma anche attraverso la gioia e la festa. Inoltre, rispetto alle altre regioni italiane, la Calabria ha conservato un rilevante patrimonio di strumenti musicali tradizionali, canti e danze popolari. Il presente intervento ha quindi inteso offrire un percorso formativo rivolto allo studio, riscoperta e valorizzazione, in termini anche economici, del patrimonio musicale popolare, attraverso l’acquisizione di alcuni strumenti metodologici della ricerca folklorica, e della conoscenza delle forme e del repertorio tradizionale calabrese, individuando nella liuteria tradizionale ed in tutte le attività ad essa collegate uno degli aspetti fondamentali della cultura subalterna calabrese. In particolare, l’attenzione è stata rivolta a costruire due strumenti tipici quali la zampogna e il liuto, in modo da garantire che il profilo professionale del futuro costruttore di strumenti tradizionali, possa essere paragonabile a quello dell’operatore che, con esperienze e competenze proprie, conoscendo perfettamente le varie tecniche di lavorazione, l’uso, le aree di appartenenza e la storia degli strumenti popolari, avrà una preparazione professionale per operare con capacità nel settore della liuteria tradizionale; soprattutto tenendo conto delle nuove aspettative del mercato sempre più esigente e alla ricerca di prodotti altamente professionali. considerando inoltre che, in Calabria, i pochi centri di costruzione di strumenti tradizionali non soddisfano la richiesta dell’attuale domanda di mercato.

A questo proposito, giova ribadire che il progetto avviato ha suscitato unanimi consensi proprio per la valenza positiva che ha dimostrato di avere e l’entusiasmo e la dedizione di quanti hanno partecipato all’iniziativa è la prova tangibile che il lavoro realizzato ha centrato il suo obiettivo, quello cioè di gettare le basi perché i detenuti ospiti presso la Casa Circondariale di Siano di Catanzaro possano avere la possibilità di inserirsi, una volta scontata la propria pena, in un contesto lavorativo. L’auspicio resta quello di proseguire nel cammino intrapreso e, a questo proposito, riteniamo che le Istituzioni possano e debbano avere un ruolo fondamentale incentivando e sostenendo il lavoro presentato, affinché si possa dare vita ad una struttura stabile nella città di Catanzaro che rappresenti il laboratorio ufficiale degli strumenti tradizionali creati per una loro divulgazione e conoscenza nonché una eventuale vendita nel mercato del lavoro.


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