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GROSSETO, 11 FEBBRAIO 2015 – Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni e un mese di reclusione. È questa la sentenza emessa dal tribunale di Grosseto, a seguito dell’ultima udienza sul naufragio della Costa Concordia che, il 13 gennaio 2012, costò la vita a 32 persone. La sentenza ha stabilito 4 anni per il disastro di reato colposo, 10 anni per gli omicidi plurimi e un anno per l’abbandono di persone minori o incapaci.
Schettino non si è presentato alla lettura della sentenza, poiché, secondo i difensori, era ammalato. La sentenza è stata letta alle ore 20, dopo otto ore di Camera di Consiglio. La pena nei suoi confronti è stata fortemente ridimensionata rispetto a quella proposta dal pubblico ministero, Maria Navarro, che l’aveva condannato a 26 anni di reclusione per reati di omicidio colposo e lesioni colpose, naufragio colposo, abbandono di incapaci e della nave. Il ridimensionamento è stato determinato dalla difesa che aveva chiesto l’assoluzione per il reato di omicidio colposo e lesioni colpose, in quanto non c’era nessun nesso tra il comportamento di Schettino e la morte dei 32 passeggeri.
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Nei confronti di Schettino, è stata disposta, inoltre, l’interdizione perpetua dei pubblici uffici e l’interdizione per 5 anni come comandante della nave. Infine, sia l’ex capitano che la Costa Crociera, sono stati accusati in solido per il risarcimento delle parti civili, tra cui figurano la Presidenza del Consiglio, la Protezione Civile, la Regione Toscana e il comune dell’Isola del Giglio, a cui vanno 300mila euro.
Erica Benedettelli
[immagine da sferapubblica.it]