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CAGLIARI, 5 LUGLIO 2019 - MATTIA CARDIA E GIOVANNI ACHENZA TESTIMONIAL SARDI NEL MONDO
Replicare è bello, specie se a livello continentale. Il velocista sardo delle Fiamme Azzurre (e un po’ anche della Sa.Spo. Cagliari), Mattia Cardia è di nuovo campione europeo giovanile under 20 nei 100 metri della categoria T 12 riservata agli ipovedenti. Lo studente originario di Villanovafranca, in Finlandia corre come ai vecchi tempi e con uno spettacolare colpo di reni ha ragione del suo compagno di scuderia e di camera Niccolò Pirosu (nonni sardi, ma romano a tutti gli effetti).
La gioia dell’atleta è palpabile e pensa già a migliorare il suo personale in vista dei Mondiali in Svizzera. Come ha vissuto gli attimi che hanno preceduto la gara ai Giochi Europei Paralimpici Giovanili?
“Sento sempre parecchio la pressione pre gara - spiega Mattia - e ho bisogno di stare solo cercando di non avere contatti con nessuno; mentre Niccolò è tutto il contrario di me. Ho corso con cinque euro nella tasca dei pantaloncini. Li avevo trovati per sbaglio all’interno di altri pantaloni e convinto che mi portassero fortuna ho effettuato il trasbordo”.
Ai giochi di Lahti c’erano anche altri due rappresentanti provenienti dalla Sardegna: entrambi della Polisportiva Luna e Sole di Sassari, Cristian Lella e Chiara Masia si sono messi in mostra sia nel lancio del peso, sia nel disco.
Cristian lancia il peso da 6 kg a 11,57 e vince la sfida sul portoghese Magalhaes. Quando si trasformano in discofori accade il contrario con il lusitano che precede il sassarese.
Mattia Cardia dà una mano al CIP Sardegna e s’improvvisa intervistatore dei suoi corregionali: “Ho partecipato ad una gara molto bella – ammette Cristian - soprattutto perché ho migliorato il mio personale. Quella del disco non è la mia specialità ma ho provato comunque ad improvvisare, dando il meglio che potevo”.
Sugli stessi lanci, ma al femminile, Chiara Masia è seconda nel peso con 7,61 dietro alla francese Beatrice Aoustin (9,89). Successivamente termina la sua gara nel disco con la prestazione di 27,94.
“Nel peso sono andata un po’ così – ammette l’atleta paralimpica turritana al microfono di Mattia -- sinceramente mi aspettavo di meglio. Devo migliorare anche se sono stata condizionata dall’ansia perché era la prima volta che vestivo la maglia azzurra. Spero di migliorare nelle prossime gare. Nel disco al contrario, sono contenta del risultato ottenuto e sicuramente anche in questo caso si potrà fare di più”.
PREZIOSO TERZO POSTO A MONTREAL PER GIOVANNI ACHENZA NEL PARATRIATHLON
Determinato, consapevole, concreto. Giovanni Achenza fa il possibile per rendere al top la sua estate da paratriatleta. Dopo l’argento di Yokoama, il campione oschirese conclude con un ottimo terzo posto la World Paratriathlon Series di Montreal (categoria PTWC) e intasca pure i primi punti utili alle qualificazioni a Tokio 2020. Solo due olandesi, Jetze Plat e Geert Schipper fanno meglio di lui ma c’è tanta attesa per il prossimo appuntamento del 13 luglio, ancora in Canada ma a Magog.
TENNIS IN CARROZZINA: SARDINA OPEN SASSARI SUL TETTO D’ITALIA
La stagione 2019 ha portato bene all’ASD Sardinia Open di Sassari che dopo il titolo a squadre nel tennis in carrozzina si ripete nei Campionati Italiani Assoluti di singolare e doppio grazie agli exploit di Alberto Corradi, Luca Arca, Marianna Lauro e Maria Paola Tolu.
Il primo, patron della società, a 57 anni si toglie lo sfizio di vincere per la seconda volta il tricolore nel singolare quad, ripetendosi in doppio con il toscano Marco Innocenti.
Luca Arca, 27 anni di Bono ingaggia la sfida decisiva con il suo corregionale e compagno di scuderia Mario Cabras e lo batte in un derby sardo che amplifica la straordinarietà dell’impresa.
Affiancato dall’abruzzese Antonio Cippo, Arca vince anche nel doppio.
Diventano undici gli scudetti accumulati dalla ploaghese Marianna Lauro nel singolare. E anche lei incamera un oro suppletivo grazie al doppio condiviso con un’altra sarda doc, Maria Paola Tolu di Sassari, dopo un match maratona di tre ore che regala tante vibrazioni al pubblico presente.
ALBERTO CORRADI VA IN PENSIONE : “NON ERO UN TOP PLAYER MA…”
Dopo altri due titoli italiani la decisione di ritirarsi dall’attività agonistica. Scelta meditata nel tempo dal sassarese d’adozione Alberto Corradi che guardandosi un po’ attorno giunge alla conclusione che il traguardo di un’altra paralimpiade non può essere tagliato.
Ma uscire di scena azzimato di tricolori assieme ai suoi compagni di scuderia della ASD Sardinia Open ha tutto un altro sapore perché gli ultimi sacrifici sono stati spesi in maniera impeccabile.
E tutto ciò non è passato inosservato al presidente della FIT Angelo Binaghi che ha espresso la sua soddisfazione e anche la rivista della FIT Nazionale ha dato molto risalto all’exploit sardo.
E poi c’è il passato invidiabile di Alberto. Come atleta si devono aggiungere altri due titoli italiani e numerose vittorie nei tornei internazionali che gli hanno permesso di salire sino al decimo posto delle classifiche mondiali.
Come organizzatore del Sardina Open, che a settembre compie vent’anni, come la scuola tennis, dallo lo stesso nome, nata 20 anni fa in collaborazione con lo scomparso Piergiuseppe Vacca, carissimo amico di Alberto, a cui dedica le vittorie di questa meravigliosa annata.
Sardinian Open che per quattro volte è stato nominato come manifestazione migliore al mondo dalla ITF e per due anni di seguito come la più brava società comunicativa verso i media.
E poi nei mondiali organizzati a Maria Pia (Alghero) nel 2017 Alberto e i suoi collaboratori sono usciti tra gli applausi.
Con lui si passa in rassegna questo ultimo periodo ricco di successi e buone indicazioni per il futuro dei nostri tennisti carrozzati.
Partiamo dal titolo italiano a squadre di fine maggio conquistato a Bassano del Grappa.
Assieme a Luca Arca, Mario Cabras e Angelo Romano ci siamo resi già protagonisti di una finale thrilling. A fine maggio battemmo lo Jesolo Sport al tie break conclusivo del set finale nel doppio di spareggio, dopo che ci siamo ritrovati sotto per 9-7. Dopo quattro match ball in favore degli avversari siamo riusciti a vincere lo scudetto
E poco più di un mese dopo siete andati al Tennis Team Vianello di Roma con tanto ottimismo in corpo..
Si. Potevamo contare su un Luca Arca che a mio avviso è il più forte in Italia. Ha una palla particolare che fa girare in maniera diversa e come qualità di gioco è nettamente superiore a quella degli altri nell’ambito degli Open. E tra semifinali e finali lasciato al massimo tre game. Con il suo compagno di doppio hanno dominato anche in quella specialità.
Cosa pensi di Luca?
Ha cominciato a sedici anni dopo che ha avuto un incidente dove purtroppo ha perso una parte dell’arto. Da quando si è seduto in carrozzina ha dimostrato di avere una velocità di palla e una gestione del gioco superiore alla media. Consideriamo anche che non si sta allenando seriamente. Ora non lo segue più il nostro allenatore Alessandro Ciotti ma secondo me non ha trovato ancora il suo equilibrio. Quando succederà potrà inserirsi tra i venti giocatori più forti del mondo.
Ha giocato pure agli Internazionali d’Italia qualche settimana fa..
Si, e in quella circostanza ha affrontato l’argentino Gustavo Fernandez, n. 1 al mondo. Pur risultando sconfitto gli spettatori hanno capito che il gap tra i due è veramente breve. E’ solo una questione di allenamento. Nutro molte speranze in Luca, a parte che ha ventisei anni ma è veramente forte.
In finale ha battuto un altro sardo, il sassarese/olbiese Mario Cabras..
Mario è un atleta eccezionale, un lottatore, uno che non molla mai la palla. Purtroppo la sua disabilità gli comporta dei grossi problemi: una partita la regge alla grande, la successiva benino, ma alla terza, purtroppo, gli si gonfiano gli arti e ne paga le conseguenze. Per questo motivo stiamo insistendo affinché la sua classificazione venga mutata. Così sarebbe più competitivo e figurerebbe tra i primi al mondo.
Passiamo al successo di Marianna Lauro
Mancava Giulia Capocci , forse la più forte in Italia, però Marianna ha dominato tutto il torneo, dimostrando di essere ancora tra le leader del movimento femminile. Oltre al singolo, si è resa protagonista di un doppio fantastico con la nostra nuova tesserata Maria Paola Tolu, vincendo in finale 17-15 al tie break. Hanno dato vita ad una gara emozionante dove ogni punto sembrava una guerriglia contro le lombarde Bertola e Ricci. La vittoria è stata ancora più bella perché inaspettata.
Marianna sta pensando a Tokio?
Si è rimessa in gioco. Da sei mesi a questa parte ha deciso di seguire una programmazione serie di tornei. Ha una nuova allenatrice, Cinzia Masala, anche lei di Ploaghe. Si allena anche con me due, tre volte alla settimana e sta dimostrando che può essere ancora competitiva e rientrare tra le venti più forti del mondo. Credo che ce la possa fare perché anche a Roma era in gran forma. Se formasse un doppio con Giulia Capocci, potrebbero arrivare a medaglia in Giappone perché le due si completano.
Che dire di Maria Paola?
E’ la nostra esordiente, lavora con noi da un anno, ed ha una passione incredibile che ha fatto vedere a tutti nella finale del doppio. Ogni suo punto era un’esaltazione, un tripudio di felicità .Chiaramente è molto più indietro rispetto agli altri atleti. Potrà togliersi ancora delle belle soddisfazioni.
E poi a Roma c’era pure Alberto Corradi
Senza peccare di presunzione penso di aver dominato, considerato che tutti gli avversari affrontati hanno totalizzato al massimo due game ciascuno. Ho espresso un tennis diverso dal passato, dettato da una sicurezza bestiale forse dettata dal fatto che ho annunciato il mio ritiro. Questo mi ha permesso di giocare serenamente al di sopra della mia qualità solita.
Perché il ritiro?
Negli ultimi mesi ho disputato tre tornei internazionali e mi sono reso conto che il livello è salito tantissimo, sia qualitativamente, sia come di carta d’identità, nel senso che adesso devo andare a competere con dei ragazzi che hanno dai 17 ai 25 anni. La mia età non perdona e di conseguenza ho pensato che era inutile investire tantissimi soldi e tempo per cercare di qualificarmi alle paralimpiadi di Tokio.
Come l’hai annunciato?
Ho mandato una lettera alla federazione nella quale dicevo che rinunciavo a partecipare ai tornei di qualificazione per il Giappone. Non è stata una decisione presa a malincuore, ma ad un certo punto della vita dici che hai dato abbastanza e che i traguardi diventano proibitivi. Mi dispiace molto perché sono un guerriero e avrei preferito combattere fino all’ultimo momento, però avrei dovuto fare un miracolo.
Dal 30 settembre al 5 ottobre ci sarà una nuova edizione del torneo internazionale Sardinia Open
Per il nostro ventesimo compleanno speriamo di portare il n. 1 al mondo giapponese Kunieda, il n. 2 Fernandez, e poi Houdet che ha vinto le ultime quattro edizioni. Conto di coinvolgere sei giocatori tra i dieci più forti al mondo. A livello femminile non mancheranno le olandesi, attuali dominatrici incontrastate. Nella categoria quod mi ha dato la sua sicura partecipazione lo statunitense David Wagner, n. 2 al mondo che vorrebbe fare il doppio con me. Chiudere la carriera ad Alghero giocando con lui sarebbe il massimo.
Ringraziamenti?
Al CUS Sassari che ci permette di allenarci quotidianamente mettendoci a disposizione gli impianti a qualsiasi ora. E poi all’allenatore Alessandro Ciotti e al nostro fisioterapista che ci segue da sempre Marco Zannin. La mia carriera tennistica non avrebbe avuto senso senza l’apporto di Gianluca Vignali e Margherita Vigliano che sono state le prime persone che hanno creduto in me convocandomi in nazionale nel 2006 per i mondiali in Brasile. Ci avevano visto giusto in quanto con Fabian Mazzei e Luca Spano abbiamo raggiunto quello che ancor oggi è il miglior risultato della nazionale italiana ai mondiali: l’ottavo posto!”
CRISTINA SANNA E PAOLO PODDIGHE PROTAGONISTI ALLA COPPA ITALIA DELLE REGIONI DI TIRO CON L’ARCO
Alla Coppa Italia delle Regioni 2019 di Tiro con l’Arco disputata a Cagliari la scorsa settimana ha partecipato pure l’atleta carrozzata calabrese Vincenza Petrilli. E la presidente del CIP Sardegna Cristina Sanna, presente sia alla cerimonia inaugurale, sia a quella di chiusura, ha voluto conoscere personalmente l’arciera paralimpica .
All’importante manifestazione non poteva mancare il vice presidente Vicario Paolo Poddighe, in veste però di vice presidente nazionale Vicario della FITARCO il quale si è detto pienamente soddisfatto della buona riuscita della manifestazione, grazie alla sinergia di molte società sarde di Tiro con l’Arco.