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TRIPOLI, 4 MARZO - Andres Izarra, portavoce del presidente venezuelano Hugo Chavez, ha affermato che Gheddafi accetterà la proposta di mediazione del Venezuela per porre fine al conflitto in Libia. Il piano di Chavez prevede l’invio nel paese nordafricano di una commissione internazionale per negoziare una tregua tra governo e ribelli. La notizia è stata confermata da Al-Jazeera, parziale smentita invece dal capo della Lega Araba Amr Mussa,” Il Venezuela può parlare per se stesso. E' solo una proposta che stiamo considerando, nient'altro” ha dichiarato Mussa a Reuters.[MORE]
Non è una novità l’alleanza tra il leader libico e il pasionario presidente venezuelano in nome dell’antiamericanismo: nel 2009 Chavez aveva insignito Gheddafi del collare dell’Ordine del Libertador, massima onorificenza venezuelana, e di una spada appartenuta all’eroe nazionale Simon Bolivar, Gheddafi aveva ricambiato con una sella decorata e finimenti da cavallo in argento, simboli della lotta contro l’invasione italiana.
“Stiamo scrivendo pagine di una nuova storia, stiamo per cambiare la storia, stiamo affrontando l’imperialismo, la borghesia, il sottosviluppo ed il colonialismo”, aveva dichiarato Chavez durante la cerimonia. Nei successivi colloqui a Tripoli, nell’Ottobre 2010, si era rafforzata l’idea di un asse Sudamerica-Africa in funzione antiimperialista, anticapitalista, ma soprattutto antiamericana.
Tempra autoritaria e assoluta mancanza di diplomazia evidentemente sono un altro punto in comune: Chavez ha scritto su Twitter al proprio ministro degli Esteri Nicolas Maduro: “Avanti Cancelliere, vai con un’altra lezione alla destra pro-yankee! Viva la Libia e la sua indipendenza! Gheddafi sta affrontando una guerra civile!”. Gheddafi in Sudamerica può contare sull’appoggio di Fidel Castro e del suo ministro degli esteri Raul Castro che ha dichiarato “alcuni politici e alcuni media americani incitano alla violenza, all’uso della forza armata e all’aggressione di stati esteri”, e del presidente nicaraguegno Daniel Ortega, che ha sempre ribadito l’amicizia con la Libia e ha telefonato personalmente al leader nordafricano.
Ovviamente contrarie le reazioni nel mondo occidentale, soprattutto dopo l'apertura di un'inchiesta sul Raìs per crimini contro l'umanità da parte della Corte Penale Internazionale. Dall'America intanto arriva la notizia che Barack Obama ha autorizzato l'uso degli aerei militari per aiutare i profughi, spiegando che "tutte le opzioni sono ancora sul tavolo", compresa quella militare.