Catanzaro, Iaconantonio: "Fermare lo scempio delle torri eoliche"
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CATANZARO, 26 NOVEMBRE 2014 - Quanti e quali interessi stanno dietro l'eolico e il fotovoltaico in Calabria? Non vi è dubbio che le fonti di energia alternativa stanno diventando, da risorse ambientali fondamentali contro l'inquinamento, motivo di discussione anche fra chi guarda alle energie rinnovabili come termometro delle tutele ambientali del territorio ed in particolare del paesaggio che, è opportuno precisare, è un bene indisponibile tutelato dalla Costituzione.
L'enorme costruzione di parchi fotovoltaici prima e parchi eolici ora, assolutamente sproporzionati come numero e produzione energetica per la nostra regione, è un indicatore che è stato messo in moto più un fattore economico (per pochi) che ambientale, a discapito del paesaggio e dello stesso ambiente che avrebbero dovuto giovarsene. Torri eoliche alte come palazzi di 20- 30 piani svettano sulle nostre colline, distese di pannelli fotovoltaici che dall'alto sembrano laghi artificiali hanno sostituito le colture dei nostri campi, devastando con strade il suolo e con palificazioni di cemento armato il sottosuolo per sostenere le pale eoliche.
[MORE]Ero l'assessore all'urbanistica della giunta di centrosinistra del sindaco Olivo al tempo che, su mia proposta, il consiglio comunale non ha approvato la realizzazione di tre parchi eolici sulle colline tra il quartiere S. Maria ed il Sansinato, a ridosso del campus universitario. Oltre al mancato rispetto di norme tecniche e del regolamento edilizio delle pratiche, che sono state quindi bocciate, abbiamo tutelato quello che è, ancora oggi e a giudizio di molti, uno tra più belli e suggestivi panorami della Calabria: l'affaccio di Bellavista, che consente di godere con un solo colpo d'occhio il bellissimo golfo di Squillace, da oltre Soverato alle Castella e Isola Capo Rizzuto. Le delibere del consiglio comunale contenevano, tra l'altro, la difesa del “cono visivo da Bellavista al mare”.
Una specifica osservazione al QTRP della Calabria avanzata dal Settore Urbanistica del Comune di Catanzaro al Dipartimento Governo del territorio regionale è stata inserita nel documento di programmazione regionale: preservare il cono visivo ed il panorama di Bellavista della città capoluogo. La norma , di carattere inibitorio assoluto, non consente già da ora la realizzazione di Parchi eolici o di mini eolico in quel contesto territoriale. Inoltre, il Colle S. Maria , scelto dai privati per le torri eoliche, altro non è che l'emersione di un'era geologica: il Calabriano inferiore (1,8 Milioni di anni addietro) come riportato da una pubblicazione dell'amministrazione provinciale di Catanzaro, che la individua come Sito di Interesse Comunitaro (SIC), a cura del dott. Fabio Procopio. Mi chiedo allora come siano state rilasciate le autorizzazioni per la realizzazione di parchi eolici in quel sito. Disattenzione o interpretazioni ad hoc delle norme? Se così fosse, il settore urbanistico dell'amministrazione comunale intervenga senza indugio, in autotutela, e sospenda quello che si profila come uno scempio per il Territorio ed il Paesaggio della nostra città.
Il bene pubblico non deve soccombere ad interessi privati di pochi.
Domenico Iaconantonio - consigliere comunale capogruppo