Caso Skripal, Mosca espelle due diplomatici italiani: è solo l'inizio.
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ROMA, 30 MARZO - Il caso “Skripal” (l’ex spia dell’Kgb avvelenata il 4 Marzo, a Salisbury, vicino Londra) continua a far sentire le sue ripercussioni. A seguito delle numerose espulsioni dei diplomatici russi, decise da 29 paesi - di cui 25 sono europei e 18 sono membri dell’Unione - Mosca ha iniziato a rispondere. [MORE]
Oggi stesso, Michele Tommasi, l’Incaricato d’Affari dell’Ambasciata d’Italia presso la Federazione Russa, è stato convocato nelle sale del Ministero degli Esteri russo, dove ha ricevuto una nota verbale inequivocabile, che formalizza l’espulsione di due diplomatici Italiani: i due ambasciatori hanno una settimana di tempo per fare le valigie e lasciare definitivamente la Federazione Russa.
Ma non solo. Oltre alla formalizzazione dell’espulsione, Tommasi ha ricevuto anche una nota di protesta, con la quale Mosca attacca tutte le “azioni ostili” intraprese dai paesi in solidarietà con la Gran Bretagna e annuncia una serie di “misure di risposta da parte russa”.
Attualmente sono già stati espulsi 4 diplomatici tedeschi, 13 ucraini, un norvegese, 3 cechi e 2 spagnoli. Delicatissima la situazione con la stessa Gran Bretagna: all’ambasciatore britannico è stato chiesto di ridurre ulteriormente il numero dei diplomatici inglesi presenti in territorio russo, al fine di allinearli al numero dei rappresentanti russi residenti a Londra.
Parallelamente, è cominciato lo sgombero del consolato americano a San Pietroburgo: 60 diplomatici americani sono stati espulsi, e, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Interfax, lo stesso consolato generale degli USA (in funzione dal 1972) dovrà essere abbandonato.
Intanto, oltre le fiamme della “guerra diplomatica” che si sta scatenando in queste ultime settimane, migliorano le condizioni di salute di Yulia Skripal, la figlia di Sergej Skripal, avvelenata insieme al padre: secondo indiscrezioni, la giovane sarebbe in stato di coscienza, e avrebbe ricominciato a mangiare e bere. Tale progressivo miglioramento lascia ipotizzare che, prima o poi, anche lei potrà parlare e contribuire a far luce su questo mistero.
Flaminia Costanzi
foto: Il Messaggero