Caso Cucchi, i periti affermano "Ucciso da un attacco di epilessia"
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ROMA – 4 OTTOBRE. Stefano Cucchi, il giovane geometra morto in carcere il ventidue ottobre del 2009, sarebbe deceduto per un attacco di “epilessia in un uomo con patologia epilettica di durata pluriennale, in trattamento con farmaci anti-epilettici”. Questo è quanto emerge dalle dichiarazioni dei periti nominati dal gip nell'inchiesta bis per verificare la natura delle lesioni che il ragazzo riportava sul corpo al momento del decesso.[MORE]
Nonostante queste dichiarazioni non sembra possibile avere delle certezze sulla causa della morte, ma secondo i periti l'epilessia è una delle ipotesi più credibili. Questa, infatti, “è rappresentata da una morte improvvisa ed inaspettata per epilessia per cui la tossico-dipendenza di vecchia data può aver svolto un ruolo causale favorente per le interferenze con gli stessi farmaci antiepilettici, alterandone l'efficacia e abbassando la soglia epilettogena. Concausa favorente può essere considerata la condizione di severa inanizione”, ovvero una scarsa alimentazione che avrebbe portato all'indebolimento e al cedimento dell'organismo.
Ci sarebbe però una seconda ipotesi: quella della frattura alla vertebra sacrale. Questa “è correlata con la recente frattura traumatica di S4 associata a lesione delle radici posteriori del nervo sacrale”.
“Entrambe possibili, ma la prima, a nostro avviso è dotata di maggiore forza ed attendibilità nei confronti della seconda”, avrebbero dichiarato i periti.
Chiara Fossati
immagine da www.giornalettismo.com