Casalesi, affiliato arrestato a L'Aquila: lavorava in un cantiere
Cronaca Abruzzo

Casalesi, affiliato arrestato a L'Aquila: lavorava in un cantiere

giovedì 19 marzo, 2015

 L'AQUILA, 19 MARZO 2015 – Arrestato a L'Aquila Salvatore Tana, 28enne originario di Teverola nel casertano, a seguito di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dalla DDA di Napoli a carico di una fazione del clan Schiavone. L'operazione ha visto impegnati i carabinieri di Aversa e L'Aquila, riuscendo a rintracciare l'uomo a Tornimparte, comune aquilano dove Tana lavorava alle dipendenze di una ditta edile casertana impegnata nella ricostruzione dell'area post-terremoto.

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L'accusa lo vede imputato per traffico di stupefacenti, e controllo del racket con modalità di stampo camorristico, tutte attività commesse in precedenza, prima di trasferirsi in Abruzzo. Era infatti nel casertano che Tana principalmente custodiva le armi da fuoco, risultando incaricato del deposito di armi utilizzate per gli atti intimidatori in pregiudizio di imprenditori e commercianti, oltre allo spaccio di droga per conto dell'associazione. Vi è inoltre l'aggravante del fine della sua attività criminale, che sembrerebbe risultata utile ad agevolare il sodalizio camorristico dei casalesi: le attività illecite garantivano il pagamento degli stipendi agli affiliati, assicurando la sopravvivenza all'organizzazione. Tana risulta inoltre il custode della droga, e ne garantiva lo stoccaggio e la distribuzione. Le indagini sulla sua pista sono state avviate nel 2010, a seguito di un atto intimidatorio all'abitazione dell'allora sindaco di Teverola.

L'arresto di Tana arriva a un giorno dalla cattura di Raffaele Cilindro, imprenditore accusato di favoreggiamento nella latitanza di Michele Zagaria, altro ex boss dei casalesi; secondo le indagini della direzione distrettuale antimafia di Napoli, Zagaria avrebbe cercato di avere appalti per la ricostruzione dell'Aquila attraverso l'amicizia con Alfonso di Tella, campano in Abruzzo da 30 anni, tra l'altro uno degli imprenditori finiti in carcere lo scorso luglio per infiltrazioni dei casalesi negli appalti post-sisma.

Foto: ilmattino.it

Dino Buonaiuto


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