Calabria: Permessi premio, Marziale 'Pochi 5 anni per pentimento pieno'
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REGGIO CALABRIA 10 OTTOBRE - "Intervengo nel dibattito sui permessi premio concessi all'assassino di Fabiana Luzzi, l'adolescente arsa viva dal fidanzato, anch'egli minorenne all'epoca dei fatti. Non voglio e, d'altro canto, non potrei, entrare nelle maglie del diritto, ma penso sia psicologicamente e socialmente sbagliata la tempistica. In cinque anni un soggetto non puo' maturare un pentimento pieno, non puo' interiorizzare il crimine commesso, che e' da annoverarsi fra i piu' cinici mai compiuti".
Lo afferma il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, secondo il quale, "certamente i magistrati hanno applicato quanto previsto dalla legge e indubbiamente il detenuto sara' fuori dal carcere prima dei 18 anni e 7 mesi cui l'ha condannato la Corte di Cassazione. Dunque, e' dovere dello Stato metterlo in condizione di rientrare nella societa' quanto piu' possibilmente ravveduto e senza rappresentare un pericolo.
Temo, pero' - osserva Antonio Marziale - che la concessione di premi cosi' ravvicinati produca effetti piu' nefasti che positivi e, soprattutto, fa male ad una ferita ancora non rimarginata. Occorre tempo per lenire un dolore cosi' forte, che non passera' mai del tutto, ed occorre altresi' tempo perche' chi ha ucciso con tanta ferocia elabori il male fatto".
Per il Garante, "e' necessario che il legislatore cominci seriamente a pensare ad una revisione di tali modalita', che vanificano, cosi' come adesso sono poste in essere, il continuo perpetuarsi di convegni e manifestazioni contro il femminicidio.
Non si puo' chiedere alla comunita' educante di fare leva sulle giovani generazioni se poi lo Stato e' cosi' tanto velocemente magnanimo contro chi uccide, minorenne o maggiorenne che sia. La prevenzione e' importante, ma non piu' della repressione".