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GUBBIO - A quanto pare il premier Silvio, non solo si ostina a non voler ammettere che il suo governo è in crisi ma, portando avanti la sua filosofia politica fondata sul principio della supercazzola, in collegamento telefonico da Mosca fa sapere: “Non faremo mai rimanere l'Italia sospesa tra elezioni anticipate e l'ipotesi di un governicchio tecnico”. "Siamo stabili.
Abbiamo i piedi per terra consapevoli delle nostre responsabilità. Il Pdl è il pilastro della nostra democrazia - continua il premier - In questo periodo di crisi Italia ha avuto fortuna di avere governo del fare che ha avviato riforme importanti e coraggiose, che ha avviato la strada cambiamento. Vogliamo passare alla storia come il miglior governo che l'Italia abbia avuto".[MORE]
Il Presidente passa poi all’attacco degli antiberlusconiani vecchi e nuovi: "Siamo sempre stati lontani dai giochi della politica politicante e da questo teatrino insulso e assurdo - spiega il premier -. Abbiamo lavorato anche ad agosto. La sinistra e gli antiberlusconiani vecchi e nuovi non avranno mai la soddisfazione di vedere il nostro concorso nel precipitare l'Italia in una crisi politica con il paese sospeso tra le elezioni anticipate da una parte e l'ennesimo governicchio tecnico dall'altro". Ed ancora: "'Produrre tutte le chiacchiere e le feste di partito che vogliono, ma non avranno mai la soddisfazione di vedere precipitare l'Italia. Siamo una forza politica che è nata dalla gente e per questo non giocheremo mai al tanto meglio tanto peggio come pur troppo qualcuno sta facendo".
A settembre, ricorda Berlusconi, ci sono 56 miliardi di titoli di stato da collocare. Garantendo l'impegno dell'esecutivo per "mettere i conti pubblici in sicurezza". "L'Italia deve rimanere protagonista della politica mondiale. Abbiamo lavorato tanto per mantenere i conti pubblici in sicurezza, con la manovra abbiamo rassicurato i mercati e adesso non possiamo mettere" a rischio questo processo.
Il presidente del consiglio chiude con un "Non so perché ma mi viene da dire Forza Italia e forza Milan”.
Indignarsi o farsi una risata commiserevole in attesa della rinascita?
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