Bari, prove generali per il G7 di Taormina
Cronaca Puglia

Bari, prove generali per il G7 di Taormina

sabato 13 maggio, 2017

 BARI, 13 MAGGIO - A Parco 2 Giugno è partito il corteo di protesta contro il G7 Finanze. All’inizio della manifestazione, gli organizzatori hanno distribuito volantini che esortano a ribellarsi all’evento di Taormina. “A Bari prove generali per il G7 di Taormina”, recita il messaggio.

“E’ giusto ribellarsi contro il G7 di Taormina, mandiamo in frantumi la vetrina dell’imperialismo. Si blindano perché hanno paura, assediamoli senza paura”, queste le parole stampate sui volantini.[MORE]

La città pugliese dunque, è stata “designata” per l'ultima "prova" prima del 26 maggio ai Giardini Naxos in Sicilia. Stando alle fonti della Questura, sarebbero all’incirca 400 i manifestanti che hanno preso parte al corteo a Bari. A contenerli, 200 fra uomini della Polizia e dei Carabinieri.

Non manca la presenza di una componente politica alle proteste. Eleonora Forenza, europarlamentare di Sinistra Europea, ha infatti preso parte alle manifestazioni, dichiarando che “si tratta di un corteo contro le politiche neoliberiste del G7, ma anche contro guerra e repressione”.

Il vertice si svolgerà tra il 26 ed il 27 maggio al Palacongressi di Taormina, in provincia di Messina. Si tratta della quarta volta dal 2014 che i leader delle principali potenze mondiali si riuniscono nella composizione G7 e non G8, dopo la sospensione della Russia del marzo di tre anni fa.

La scelta della località siciliana risale al luglio 2016, quando l’allora premier Matteo Renzi decise di spostare oltre lo stretto l’evento originariamente in programma a Matera. Tra le ragioni del cambiamento, la maggior vicinanza ad un’area fortemente interessata dai fenomeni migratori e le infelici parole di un leader estero, che aveva definito la Sicilia “terra di Mafia”.

Data la rilevanza internazionale dell’evento, il Governo italiano ha messo in atto un accurato programma di sicurezza. Tra i punti principali, spicca la temporanea sospensione del Trattato di Schengen, che non sarà operativo fino al 30 maggio, al fine di facilitare i controlli in entrata alle frontiere.

Paolo Fernandes

Foto: Repubblica.it


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