Armi e tritolo sequestrati alla 'ndrangheta in Calabria
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Armi da guerra e tritolo sequestrati a Reggio Calabria: duro colpo alla 'ndrangheta
Reggio Calabria – Un ingente arsenale composto da armi da guerra, tritolo e munizioni è stato sequestrato dai carabinieri nel quartiere "Arghillà" di Reggio Calabria.
Il ritrovamento è avvenuto all'interno di un immobile, durante una perquisizione condotta dai militari della Stazione di Catona.
Le armi, meticolosamente nascoste dietro un muro al piano superiore dell'edificio, erano conservate in quattro grandi barili, chiusi ermeticamente per evitare il deterioramento.
Il contenuto ha rivelato una realtà inquietante: fucili, pistole di vari calibri e tipologie, insieme a diversi panetti di tritolo, alcuni dei quali già dotati di detonatori pronti all'uso.
Indagini sul legame con la 'ndrangheta
Secondo i carabinieri, l'arsenale sarebbe stato nella disponibilità della 'ndrangheta, confermando la pericolosità e l'organizzazione delle cosche locali.
Inoltre, tra il materiale sequestrato sono state rinvenute componenti elettroniche sofisticate, utilizzabili per la costruzione di ordigni esplosivi telecomandati o programmati a tempo, segno evidente di una preparazione per azioni violente.
Il coordinamento delle operazioni è stato affidato agli artificieri antisabotaggio del Comando provinciale di Reggio Calabria, che hanno messo in sicurezza l'intera area.
L'intervento si è reso necessario a causa dell’elevato rischio legato alla presenza di tritolo con detonatori già innescati, suggerendo un possibile utilizzo imminente.
L'impegno della Dda e il procuratore Lombardo
La Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giuseppe Lombardo, ha aperto un fascicolo sul ritrovamento.
Gli inquirenti stanno lavorando per incrociare le informazioni emerse con altre inchieste già in corso sulle attività delle cosche presenti nella zona.
Questo ritrovamento rappresenta, infatti, un importante tassello nelle indagini sul traffico di armi e sulla gestione della violenza da parte della criminalità organizzata.
Un messaggio forte alla comunità
Il sequestro avvenuto ad Arghillà è l’ennesima dimostrazione del controllo esercitato dalla 'ndrangheta su determinati territori e della sua capacità di accumulare risorse belliche, pronte per essere impiegate in azioni criminali.
Tuttavia, il lavoro incessante delle forze dell’ordine lancia un messaggio chiaro: lo Stato non abbassa la guardia, nemmeno nei quartieri più complessi.
Mentre la giustizia fa il suo corso, la comunità reggina, spesso soffocata dalla presenza ingombrante della criminalità organizzata, può guardare con maggiore speranza al futuro.
Questa operazione rappresenta non solo un colpo diretto alle cosche, ma anche un simbolo della determinazione a ristabilire la legalità nei territori più difficili.
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