Al CNR presentate le evidenze scientifiche, i risultati ed i numeri del 9° Congresso Nazionale AIFM
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Al CNR presentate le evidenze scientifiche, i risultati ed i numeri del 9° Congresso Nazionale AIFM

domenica 29 maggio, 2016

ROMA - [Riceviamo e pubblichiamo] Al CNR di Roma sì è svolto giovedì 26 Maggio l'incontro che ha presentato le tante e importanti evidenze scientifiche emerse dal 9° Congresso nazionale della AIFM (Associazione Italiana di Fisica Medica) svoltosi di recente a Perugia. [MORE] 

Sono intervenuti i professori Gianni Gobbi, Presidente del Congresso; ; Cesare Gori, Presidente del Comitato Scientifico, Michele Stasi, neo Presidente dell’AIFM; Oriano Bottauscio, Direttore della Divisione “Metrologia per la qualità della vita” dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Metrologica.

La fisica applicata alla medicina, costituisce un potente motore per l’innovazione del mondo sanitario: ne è prova la lista davvero lunga dei premi Nobel per la medicina assegnati a fisici. Tra i più recenti, quelli per l’invenzione della TAC e della risonanza magnetica, strumenti che hanno rivoluzionato la diagnostica per immagini. Non sono, però, soltanto le radiazioni i temi di lavoro dei fisici medici. Estesi panorami di intervento si sono infatti aperti via via, e oggi più che mai: dai campi elettromagnetici usati nelle indagini di risonanza magnetica alle applicazioni mediche dei laser, all’introduzione nella pratica clinica delle proprietà sconcertanti delle nanoparticelle.

Grandi opportunità si stanno dunque generando per i giovani specialisti in fisica medica, tra i più brillanti a livello nazionale, che hanno conseguito l'impegnativa laurea in fisica e seguito un successivo corso triennale di specializzazione in fisica medica. Opportunità finalizzate a perseguire la sanità che tutti vogliamo: quella con maggiore qualità e minori danni collaterali.

Nell'incontro al Cnr, il prof. Gori ha illustrato i grandi progressi nelle tecnologie radiologiche, le visualizzazioni 3D e l'imaging in aiuto alla sanità. Il prof. Gobbi ha presentato i risultati scientifici e anche organizzativi del riuscito congresso di Perugia. Il prof. Bottauscio, l'organizzazione e il lavoro dell'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica per la tutela dell'ambiente e della salute ed in genere per la qualità della vita. Il neo presidente prof. Stasi ha invece presentato le "cifre" assai positive dell'AIFM e in particolare evidenziato la grande soddisfazione dell'Associazione (notizia "fresca", appena di ieri l'altro) per il "riconoscimento" che viene ora, e finalmente, dal DDL 1324 Lorenzin, approvato al Senato martedì scorso, che ha istituito all'art. 4 la “Federazione degli Ordinamenti dei Chimici e Fisici”: con, dunque, il riconoscimento dei fisici medici come professione sanitaria sotto il “controllo” del Ministero della Salute. "Una novità assoluta - ha detto Stasi - perché fino ad oggi questa importante figura professionale che opera nel Sistema Sanitario Nazionale, non aveva un ordine di riferimento. Si modernizza così, e finalmente, la nostra sanità, e si garantiscono efficienza e appropriatezza delle tecnologie utilizzate, assicurando tutela alla salute dei pazienti”.

Dall’AIFM anche un: “ringraziamento al Presidente della Commissione XII del Senato, al Governo, al Ministero della Salute, alle Senatrici e Senatori per l’approvazione del decreto legge, con l’auspicio che il testo possa essere presto approvato definitivamente”.

Fisici medici, farmacisti e odontoiatri, sono le uniche professioni non mediche previste in Area Sanitaria nella legge di riordino delle scuole di specializzazione DM 68/15. Il Parlamento ha anche approvato in modo definitivo il Decreto Scuola che sblocca le scuole di specializzazione di area sanitarie (bloccate da tre anni), ma senza contratti (attivate in deroga a quanto stabilito dalla legge n. 401 del 2000): "in questo - ha ribadito il prof. Stasi - continua invece la discriminazione verso i nostri specializzandi rispetto a quelli di area medica di cui continuiamo a chiedere l’equiparazione".

La complessità del lavoro quotidiano dei fisici medici (una figura e professionalità non conosciuta da i più) si è rispecchiata nella vasta articolazione del Congresso di Perugia, che ha riguardato tutto lo spettro di attività di questi preziosi ed insostituibili professionisti. L’Associazione Italiana di Fisica Medica, che ha superato i 1.000 soci, è tra le più attive a livello europeo, al pari delle equivalenti associazioni inglese e tedesca.

Il Congresso ha fatto registrare numeri molto interessanti: 641 partecipanti, 434 relatori\moderatori, 106 espositori, 510 lavori presentati, 38 spazi per espositori, 12 corsi di aggiornamento. Per restare poi ai numeri della professione, un dato su tutti: ogni anno, in Italia, sono eseguite circa 100 milioni di prestazioni di imaging, di cui almeno 60 milioni con radiazioni ionizzanti (in media due per cittadino, bambini esclusi). Negli ultimi 25 anni, l’esposizione individuale dei pazienti alle radiazioni ionizzanti è raddoppiata. In passato la "bilancia" delle dosi era 85% esposizione naturale (raggi cosmici, sole e radon) e 15% esposizione medica (dovuta ad esami o terapie con radiazioni ionizzanti). Oggi queste percentuali sono arrivate a 50% e 50% e l’esposizione individuale è raddoppiata.

In seguito anche a questo eccesso di esami, la comunità europea ha pubblicato la nuova Direttiva Euratom 59 del 2013 sulla radioprotezione che renderà obbligatorio entro il 2018 il fatto che le apparecchiature radiologiche abbiano la capacità di registrare tutte le informazioni necessarie per la valutazione della dose di radiazione assorbita dal paziente e che questa sia inserita nel referto medico. Quale dose va inserita? Come ottimizzarla? Ecco una parte del lavoro dei fisici medici.

Oggetto di ampia discussione del Congresso anche i risultati di un’indagine condotta congiuntamente con i radiologi, circa le dosi di radiazioni erogate ai neonati e in generale la radioprotezione di bambini che, come noto, sono particolarmente sensibili alle radiazioni.

Un’intera sessione è stata poi dedicata alla sicurezza nella somministrazione ai pazienti dei farmaci radioattivi. Il fisico è in grado di determinare l’esatta quantità di radio farmaco necessaria per ottenere il risultato diagnostico o terapeutico voluto, evitando quindi ogni eccesso di radioattività.


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