Ad Avetrana l'orrore è ancora di casa: attese ultime confessioni di Michele Misseri
Cronaca Puglia

Ad Avetrana l'orrore è ancora di casa: attese ultime confessioni di Michele Misseri

lunedì 1 novembre, 2010

AVETRANA (TA) - Tutto pare a portata di mano, eppure tutto si rivela ancora drammaticamente irraggiungibile. Michele Misseri infatti avrebbe intenzione di rovesciare la sua versione dei fatti sull’omicidio di Sarah Scazzi, in particolare negando di aver abusato sessualmente del cadavere di sua nipote e di aver agito da solo. Ad annunciarlo è stato il suo avvocato d’ufficio Daniele Galoppa. Dopo un colloquio avuto mercoledì scorso nella casa circondariale di Taranto tra Valentina Misseri, cugina di Sarah e suo padre, è emersa infatti la decisione dell’uomo di ritirare le accuse da lui formulate nei confronti della figlia Sabrina, in carcere dal 15 ottobre.[MORE]

L’assenza di gravi prove concrete, e l’ennesima confessione di Michele Misseri, hanno portato gli avvocati Russo e Velletri a chiedere l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Rosati nei confronti di Sabrina. Nel frattempo ieri pomeriggio è stata diffusa, nel corso della trasmissione televisiva “Arena” condotta da Massimo Giletti all’interno di “Domenica In”, una lettera-appello di Valentina alla zia Concetta Serrano, nella quale Valentina difende la sorella “quello che non capisco” scrive, “è perché tu sei così sicura che Sabrina sia colpevole… Quando papà è stato arrestato, nella mia mente avevo un puzzle con qualche tassello mancante. Pian piano ho aggiunto i pezzi mancanti e il puzzle è stato completato.

Tutto tornava! Per questo non ho mai fatto niente per difendere papà”. Ma intanto, da Canale 5, nel corso di un’altra trasmissione “Domenica cinque” Claudio, fratello di Sarah, ha affermato in collegamento “Non mi interessa come stanno Sabrina e Michele in carcere. Io mi preoccupo solo della mia famiglia”.

Continua così il fenomeno mediatico legato all’orrore di Avetrana. I panni sporchi non sono più quelli di una volta, non si lavano più in famiglia ma in pubblico. Un pubblico appassionato che vuole morbosamente sapere, guardare, giudicare. “Lo sapevo, bisognava cercare dentro casa” aveva detto la mamma della piccola Sarah quando ancora si sperava che sua figlia fosse viva. Ancora una volta la famiglia, che noi italiani vantiamo tra i principali valori del nostro sistema, diventa la sede di ogni protezione ma anche di ogni pericolo.

 

In foto Concetta Serrano, mamma di Sarah Scazzi. ( Immagine tratta da www.ilgiornale.it)


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