Ztl Wake Up!, il collettivo trevigiano che sta dando filo da torcere all'amministrazione Manildo
Cronaca Veneto

Ztl Wake Up!, il collettivo trevigiano che sta dando filo da torcere all'amministrazione Manildo

lunedì 4 novembre, 2013

 TREVISO, 4 NOVEMBRE 2013- È un progetto interessante, nato in un momento in cui ai giovani si contesta il poco coinvolgimento e lo scarso attivismo. “Ztl Wake Up!” è una realtà nata da menti giovani e a loro rivolta. Per riprendersi gli spazi della loro città, Treviso, e renderli socialmente utili. [MORE]

Nel manifesto, pubblicato sul sito web, Ztl (Zona Temporaneamente Liberata) è stata pensata “con l’obiettivo di ottenere spazi aperti a tutta la cittadinanza in un momento in cui la mancanza di luoghi in cui esprimere le proprie capacità e le proprie idee è quanto mai disarmante”. Questi giovani trevigiani denunciano un’amministrazione debole, che “negli anni ha ridotto la nostra realtà in un dormitorio, sottraendoci ogni spazio fisico ed ogni respiro, soffocando l’idea di una città pensata sul piano della collettività tra il cappio color cemento della più totale indifferenza a qualsiasi altra spinta d’aggregazione sociale. Giovani, artisti, lavoratori, precari, anziani e migranti, che si trovano immersi ogni giorno nell’abisso del silenzio forzato, dell’inazione, della disgregazione”.

Il collettivo sabato ha presentato alla città il progetto concreto che la giunta aveva chiesto loro. La portavoce Gaia Righetto ha detto: “A Ztl Wake Up è stato chiesto di presentare un progetto scritto e di chiarire nero su bianco chi siano e cosa vogliano. La richiesta di Ca' Sugana è stata esaudita: il progetto del collettivo tratta del riutilizzo degli stabili abbandonati in città, di condivisione, comunità e socialità”. Si dicono delusi dall’amministrazione Manildo, rea di aver totalmente dimenticato questa consistente parte della popolazione, non avendo di fatto presentato “nessun piano per riqualificare gli immobili sfitti, né bandi per assegnare spazi alle associazioni.” Già a settembre il collettivo aveva occupato lo stabile abbandonato di via Dandolo, l’ex Telecom, spiegando sul sito il perché di quella scelta. Sabato la portavoce Righetto ha dichiarato che non escludono la possibilità di occupare ancora se necessario.

Federica Sterza

Foto www.centrosocialebruno.it

 


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