Yemen: tv opposizione, "Morto Saleh". il partito nega, fuga da Sanaa
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Yemen: tv opposizione, "Morto Saleh". il partito nega, fuga da Sanaa

venerdì 3 giugno, 2011

Sanaa, 3 giugno 2011. - Il presidente yemenita, Ali Adullah Saleh, e' rimasto ferito nel bombardamento della moschea interna al palazzo presidenziale, in cui stava pregando. Lo ha riferito Al Arabiya e secondo un'altra emittente, la tv yemenita dell'opposizione Suhail, Saleh sarebbe poi morto mentre tentava di fuggire dal palazzo. Un portavoce del partito di Saleh, intervistato da Al Arabiya, ha tuttavia smentito che il presidente yemenita sia moto e ha fatto sapere che a breve fara' una dichiarazione alla stampa.[MORE]

YEMEN: IN MIGLIAIA IN FUGA DA SANAA, LA CITTA' IN GUERRA
I combattimenti degli ultimi giorni a Sanaa hanno messo in fuga dalla citta' migliaia di residenti.
Piu' di 60 persone sono rimaste uccise in tre giorni di scontri tra le forze del presidente Ali Abdullah Saleh e i miliziani della tribu' dissidente degli Hashid, guidati dal potente sceicco Sadiq al-Ahmar. "I cadaveri giacciono ancora a terra e le ambulanze non possono arrivare", ha riferito un medico.

Nelle ultime ore, e' morta anche una bimba di sette anni, colpita da un proiettile vagante. I combattimenti sono i piu' violenti delle ultime settimane. Secondo fonti dell'opposizione, migliaia di guerrieri si sono messe in marcia verso la capitale, per sostenere la causa degli insorti. I combattimenti, localizzati soprattutto nel distretto di Al-Hasaba, roccaforte degli Hashid a dieci chilometri dall'aeroporto, hanno costretto alla chiusura dello scalo e al dirottamento dei voli in arrivo verso Aden, anche se il capo dell'aeroporto, Naji Markab, ha smentito l'interruzione dei servizi. Mentre la situazione sul terreno peggiora di ora in ora, tanto che sia la Russia che la Gran Bretagna hanno invitato i connazionali a lasciare subito il Paese (anche l'Italia aveva diramato giorni fa la stessa allerta e secondo fonti diplomatiche sentite dal Guardian la situazione sarebbe "peggiore che in Libia"), la diplomazia continua a muoversi. Il capo-consigliere anti-terrorismo di Barack Obama, John Brennan, ha lasciato l'Arabia Saudita alla volta degli Emirati, dove continuera' a discutere della crisi yemenita in cerca di una soluzione. Quanto al governo di Sanaa, e' apparso lanciare un messaggio distensivo, annunciando di essere pronto alla firma del piano di mediazione messo a punto dai Paesi del Golfo. "La data per la firma verra' fissata presto", ha detto un ufficiale secondo l'agenzia Saba. Saleh, tuttavia, ha gia' dato segnali di apertura diverse volte in passato, salvo poi boicottare all'ultimo momento qualsiasi accordo. Secondo testimoni la situazione a Sanaa e' quella di una citta' in guerra. Migliaia di persone sono fuggite e i negozi sono chiusi mentre la gente rimasta si accoda in fila davanti ai benzinai. I residenti hanno raccontato che l'acqua scarseggia cosi' come l'elettricita'. I miliziani tribali, secondo il sito del ministero della Difesa, avevano occupato nei giorni scorsi il quartier generale del partito di governo, il Congresso generale del Popolo, e alcuni pubblici edifici, come quello vicino al palazzo presidenziale. Le forze lealiste, tuttavia, li avrebbero ricacciati indietro, almeno stando a quanto riferito sul sito. Anche a Taiz il clima si e' di nuovo surriscaldato, con scontri tra manifestanti e la Guardia Repubblicana ma per ora non vi sono notizie di feriti.

Nel bombardamento e' rimasto ferito anche il presidente del parlamento yemenita. Lo ha riferito la televisione araba al Jazira citando fonti locali che hanno raccontato di decine di esplosioni intorno alla sede del governo e del parlamento.


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