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BREMBATE SOPRA (BG) - 7 MARZO. Un ragazzo giovane, alto circa un metro e 75 centimetri, tra i 73 e i 77 kg, e presumibilmente conosciuto da Yara Gambirasio: è l'identikit dell'assassino della 13enne di Brembate Sopra. L'autopsia sul corpo della ragazzina, ritrovato otto giorni fa in un campo a Chignolo, non ha ancora dato verdetti certi, ma qualche dettaglio come quelli citati sulla fisionomia presunta, aiuterebbe gli inquirenti a restringere le ricerche. [MORE]
Tre gli indizi su cui si indaga: innanzitutto, l'omicida apparterrebbe al mondo della piccola Gambirasio, perché la vittima, salita in auto, si è tolta i guanti. Secondo indizio: il luogo in cui aveva scelto di appartarsi in auto lascia intendere che l'uomo sia di giovane età. Terzo punto: le ferite al polso, e quelle più lievi alle braccia di Yara testimoniano il tentativo della ragazzina di difendersi.
Rimane ancora un grosso punto interrogativo circa il furgone bianco visto vicino al centro commerciale di Mapello con a bordo una donna, forse una ragazzina, che grida e chiede aiuto il tardo pomeriggio di venerdì 26 novembre, il giorno della scomparsa di Yara. Torna d'attualità la testimonianza fornita ai carabinieri il 28 novembre da una donna di Ambivere, a un chilometro dal cantiere del nuovo centro commerciale di Mapello. Come rivelato da l'Eco di Bergamo, la pista del furgone misterioso è una delle più battute dagli inquirenti.
E’ questa la pista che gli investigatori della procura di Bergamo stanno battendo ad oggi per individuare l’assassino di Yara. Per il momento, tuttavia, non ha dato alcun risultato anche se pare quella più accreditata.
L’ipotesi furgone rimanda ancora a quella di un operaio del bergamasco, che ben conosceva sia la palestra che il campo dove poi è stata abbandonata Yara. Intanto, però, la gente di Brembate appare sfiduciata e intimorita.