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CATANZARO, 24 MAGGIO 2013 - Di seguito una dichiarazione del Commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, sulla beatificazione di don Puglisi:
Domani, 25 maggio, Padre Pino Puglisi, a vent’anni dal suo assassinio per mano della mafia, sarà beato. Si tratta di un evento di grande rilevanza simbolica, soprattutto se visto da una terra come la Calabria nella quale non è raro che esponenti criminali cerchino una sorta di legittimazione appropriandosi indebitamente di immagini e tradizioni religiose.
La beatificazione di padre Pino Puglisi segna una linea nettissima di demarcazione tra la Chiesa e la mafia. La causa è stata postulata dal nostro amato arcivescovo, mons. Vincenzo Bertolone, il quale in più occasioni ha rimarcato inconciliabilità assoluta tra Vangelo e ‘ndrangheta. L’impegno di Padre Pino Puglisi è stato quello di offrire ai giovani un’alternativa, l’esempio di una vita improntata ai valori del rispetto, delle regole, della solidarietà: un impegno civile, oltre che religioso, che ha minato le fondamenta del potere mafioso. La mafia teme la ribellione civile forse più delle operazioni di polizia, perché perdendo credito e autorità perde molta della sua forza intimidatrice. E per un sistema criminale che costruisce proprio sulla paura e sul bisogno una sorta di legittimazione al controllo del territorio, questa reazione civile è devastante, tanto da spingere ad un omicidio eclatante che ha mostrato tutta la debolezza della mafia, più che la sua forza.
Padre Pino Puglisi, predicando “tutta a jurnata”, ha ferito la mafia più che gli arresti, dimostrando che la lotta alla criminalità deve essere soprattutto una battaglia culturale, un risveglio delle coscienze di tutti i cittadini, soprattutto dei più giovani, che devono trovare la consapevolezza che solo nella ricerca del bene comune, e non nel soddisfacimento dell’interesse particolare, può costruirsi una società più giusta e solidale. Il martirio di Padre Puglisi rappresenta quindi un faro che deve guidare il cammino dei cristiani, e di tutta la società civile. [MORE]