"Voto storico" del Consiglio di sicurezza Onu: Si unanime alla risoluzione sulle armi chimiche
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"Voto storico" del Consiglio di sicurezza Onu: Si unanime alla risoluzione sulle armi chimiche

sabato 28 settembre, 2013

NEW YORK, 28 SETTEMBRE 2013 -  “Un voto storico”, così è stata definita, dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, l’approvazione all’unanimità, da parte dei ministri degli Esteri dei 15 membri del Consiglio di sicurezza, della risoluzione sul disarmo degli arsenali chimici siriani. Nata da un accordo tra Usa e Russia essa, sorprendentemente, è stata cosponsorizzata da tutti gli altri 13 membri del Consiglio.

Il testo condanna l'uso di armi chimiche in Siria e avverte il regime di Damasco che ci saranno "conseguenze" se la Siria non rispetterà gli impegni. La risoluzione non prevede sanzioni automatiche, ossia non fa riferimento al capitolo 7 della Carta Onu, che prevede come ultima ratio l'uso della forza. Ma in caso di inadempienza, si imporranno misure sotto il capitolo 7, attraverso un'altra risoluzione del Consiglio. “Se il documento verrà violato siamo pronti ad adottare misure di cui al capitolo 7”, spiega il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, il quale tiene a sottolineare che “la responsabilità per l’attuazione della risoluzione non è solo del governo, ma anche dell’opposizione”.

Il segretario generale ha annunciato il prossimo obiettivo: "organizzare la conferenza di pace Ginevra 2 a meta' novembre", spiegando che l'inviato speciale dell'Onu e della Lega Araba Lahdar Brahimi avra' l'incarico di preparare il terreno per la riunione.

Il governo siriano si impegna "pienamente” a partecipare ad una eventuale conferenza di pace. Lo ha assicurato l'inviato di Damasco alle Nazioni Unite Bashar Jaafari. Dopo l'approvazione unanime del Consiglio di sicurezza della risoluzione per la dismissione dell'arsenale siriano di armi chimiche, Jafari ha sottolineato che anche i Paesi che sostengono i ribelli -Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Francia e Usa- dovrebbero rispettare la risoluzione.

“Quando mettiamo da parte la politica per il bene comune siamo ancora capaci di fare cose buone”, chiosa il segretario di Stato Usa, John Kerry, il quale invita ad avere “la stessa determinazione di stasera per porre fine alla guerra in Siria”.

Michela Franzone [MORE]


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