Volkswagen, per 540mila auto necessarie modifiche tecniche. E Fitch abbassa il rating del gruppo
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BERLINO, 9 NOVEMBRE 2015 - Bisognerà realizzare modifiche tecniche nei motori di oltre 500mila auto diesel Volkswagen in Germania. Lo ha reso noto il ministero tedesco dei Trasporti, precisando che le vetture coinvolte sono 540mila. Ulteriori informazioni saranno comunicate ai clienti da parte della stessa Volkswagen. A seguito delle dichiarazioni del Ministero appare così chiaro che non sarà sufficiente realizzare semplicemente un update del software per il controllo delle emissioni e dei motori per eliminare il problema della manipolazione dei gas di scarico. I richiami dei modelli Volkswagen ordinati dalla Motorizzazione tedesca Kba dovrebbero cominciare a inizio 2016. [MORE]
Ma le cattive notizie per il gruppo automobilistico non finiscono qui. Oggi Fitch ha declassato il rating del debito a lungo del gruppo Volkswagen a 'BBB+', da 'A, con outlook negativo. La decisione, spiega Fitch, “riflette le questioni a livello di corporate governance, gestione e controlli interni messa in luce dalla crisi in corso relativa ai test sulle emissioni che coinvolgono fino a 11 milioni di vetture diesel”: “crediamo che l'insorgere di una truffa di questa grandezza, che non è stata identificata o corretta dai vertici per così lungo tempo, non è in linea con un rating di categoria A». Secondo l'agenzia, «le recenti ammissioni di Vw di aver sottostimato le emissioni di CO2 su 800mila veicoli rafforzano questa opinione ed evidenziano le questioni fondamentali di un fallimento dei controlli interni in seno al gruppo».
Inoltre Vzbz, la Federazione tedesca delle associazioni dei consumatori, chiede a Volkswagen di compensare i clienti tedeschi vittime dello scandalo dei motori diesel truccati con voucher, come il gruppo prevede di fare anche negli Stati Uniti. Volkswagen “deve assumersi le sue responsabilità”, ha detto il presidente della Federazione, Klaus Muller in un'intervista al quotidiano Rheinische Post. “I buoni acquisto in Germania sono il minimo per risarcire i clienti danneggiati”. Per calmare le acque agitate è intervenuto anche il presidente della Bundesbank Jens Weidmann, dichiarando in un’intervista che “non c'è alcun segnale che lo scandalo Volkswagen avrà un impatto sull'economia tedesca”.
Tuttavia le dimensioni dello scandalo sono tali da far nascere preoccupazioni non solo in Germania ma in tutta Europa, Italia compresa:”La situazione del Gruppo Volkswagen ci preoccupa, le timide smentite giornalistiche non stanno tranquillizzando né gli oltre 3.100 dipendenti di Italdesign, Ducati e Lamborghini né noi come organizzazioni sindacali”, afferma Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl in una nota. «In queste ore – spiega il sindacalista - si susseguono continue voci su possibili decisioni di vendita di aziende del Gruppo Volkswagen in Italia. In particolare stanno circolando nelle ultime ore in maniera preoccupante per Italdesign e Ducati, mentre nelle settimane precedenti avevano riguardato Lamborghini.
Secondo Uliano “è indispensabile che si faccia immediatamente un incontro con il Gruppo Vw Italia, per aprire un confronto puntuale sulla situazione e per costruire un tavolo di confronto necessario a monitorare l'evolvere della situazione, dando chiarezza e sicurezza di prospettiva alle aziende e ai lavoratori italiani del gruppo. Non è possibile che a oggi i vertici del gruppo Vw in Italia non si siano ancora confrontati con le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm. È ora che inizino a farlo. "Se è necessario - conclude il sindacalista della Fim Cisl - chiederemo al Governo di farsi garante rispetto ad una convocazione immediata. Nella giornata di giovedì 12 novembre è convocato a Bruxelles dal sindacato europeo Industriall il Comitato del settore Automotive, come Fim-Cisl porteremo anche in quella sede la nostra preoccupazione e posizione al riguardo".