Vive venti giorni sul pianerottolo, ed ora "nonna coraggio" torna a casa
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ROMA, 8 FEBBRAIO 2013 – Non una semplice occupazione abusiva quella subita da Maria Lorenzi, 66 anni, ma una vera e propria espropriazione della propria intimità. La donna, residente in un palazzo in zona Ponte Mammolo, a Roma, si era recata per qualche giorno dall’anziana madre per darle sostegno. [MORE]
Al suo rientro, però, la dolorosa sorpresa, il suo appartamento era stato occupato da una coppia con due bambini. Nonostante l’amarezza e l’incredulità nell’apprendere di aver perduto l’abitazione in cui viveva dal 1985, e con essa tutte le proprie cose, la signora Maria si è data coraggio denunciando l’illecito. La famiglia si era già stabilita nell’appartamento cambiando persino la serratura, decisa ad appropriarsi dell’immobile. La Lorenzi è stata costretta a vivere ben venti giorni sul pianerottolo di fronte alla porta della propria casa, supportata dai vicini che le hanno dimostrato immensa solidarietà.
Nel pomeriggio di ieri, dopo ore di trattative, finalmente, il vicesindaco Sveva Belviso, l’assessore alle Politiche abitative Lucia Funari e la Polizia Locale di Roma Capitale del V Gruppo, sono riusciti a far sloggiare la famiglia abusiva e a restituire all’anziana donna la propria casa e la propria vita. «Sono in casa mia finalmente», ha commentato. All’interno dell’abitazione Maria ha trovato tutte le proprie cose dentro degli scatoloni, «erano pronti a gettare i miei ricordi» ha raccontato colei che, nel quartiere, è stata ribattezzata “nonna coraggio”.
La cosa che sconcerta maggiormente è che, come ammette Giuseppe Lobefaro, membro della direzione regionale del Partito Democratico di Roma, la vicenda non è un caso isolato. Il sistema di occupazione abusiva è diffusissimo e taciuto, ma, dice, «Continueremo a non abbassare mai la guardia». La speranza è che, a fronte di tali abusi, aumenti il coraggio di denunciare i fatti e di far valere i propri diritti.
(Foto dal sito leggo.it)
Katia Portovenero
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