Vinti: "Bene Presidente Marini: giù le mani dalla sanità pubblica"
Cronaca Umbria

Vinti: "Bene Presidente Marini: giù le mani dalla sanità pubblica"

lunedì 14 ottobre, 2013

PERUGIA, 14 OTTOBRE 2013 - Quest'oggi sul sito web della Regione Umbria sono state pubblicate le dichiarazioni dell'Assessore egionale Stefano Vinti. Di seguito le parole.

“Il grido d’allarme della Presidente Marini sulla ipotesi di tagli alla sanità è pienamente condivisibile. Assistiamo ormai da tempo ad una privatizzazione strisciante dei servizi sanitari che tocca in particolare da un lato gli aumenti nei settori dove è prevista la compartecipazione economica degli utenti e dall’altro tutta la partita delle funzioni non sanitarie, come ad esempio gli approvvigionamenti, l’informatica, i trasporti, rispetto alle quali non è nuovo l’interesse di Confindustria. È chiaro che a farne le spese saranno in primis gli utenti con le Regioni che rischiano di saltare schiacciate tra la mancata copertura dei ticket e i vincoli del patto di stabilità.

La percentuale di PIL che si spende in Italia per la Sanità Pubblica è del 7,1% mentre quella media europea è del 9,2. Non possiamo certamente nasconderci che esiste un problema degli sprechi nella sanità pubblica. È altrettanto vero, però, che è quanto di più sbagliato pensare che la risposta possa essere una destrutturazione del sistema sanitario pubblico e non una decisa opera di controllo e di razionalizzazione che in Umbria si sta praticando ormai da anni, tanto da essere annoverata, in tutte le classifiche nazionali, tra le regioni più virtuose in relazione all’utilizzo delle risorse e in termini di qualità dei servizi sanitari offerti. Stante le risorse messe a disposizione dello stato centrale, anche in relazione alla situazione negli altri paesi europei, possiamo ben dire che è grazie anche all’abnegazione alla competenza e all’inventiva dei suoi operatori, se in questi anni la sanità pubblica è stata eccezionale tanto da essere collocata al secondo posto nel mondo dalla OMS, nonostante lo scarso sostegno economico dallo Stato. Gli ulteriori tagli alla sanità allo studio del governo non sarebbero altro che l’ulteriore atto di espoliazione progressiva dello stato sociale, a sua volta tappa fondamentale di una progressiva trasformazione antidemocratica del nostro Stato nazionale.

La cancellazione di diritti fondamentali come quello alla salute mina alla base la nostra stessa democrazia, entro la quale l’uguaglianza dei cittadini è un valore costitutivo essenziale. Con queste motivazioni vanno sostenute le parole della Presidente contro il rischio di un vero e proprio smantellamento del sistema sanitario universalistico e pubblico”.

(Fonte: Regione Umbria) [MORE]


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