Viaggio all'inferno, storie dal carcere minorile del Pratello
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BOLOGNA, 23 DICEMBRE 2011 – Tentati suicidi, abusi sessuali mai denunciati, violenze e risse. Fotografia di sofferenza quella che emerge dai rapporto sulle condizioni di vita al carcere minorile del Pratello. Anni di disagio, anni di silenzio: a rivelarlo un’ispezione della Procura dei minori. La rimozione dei direttori del Pratello? Una vera vittoria per il Ministro della Giustizia Paola Severino, che si era mostrata particolarmente sensibile alla causa promuovendo lei per prima l’ispezione del carcere, avvenuta a inizio dicembre. [MORE]
“Penso sia un atto dovuto di tipo cautelativo”. A parlare il direttore del Centro giustizia minorile Giuseppe Centomani che, pur mantenendo la direzione del Centro giustizia minorile di Firenze, verrà trasferito a Roma. A farne le spese anche altre autorità della mattanza: il direttore del carcere Lorenzo Zoccaro e il comandante della polizia penitenziaria Aurelio Morgillo. Mattanza testimoniata e poi confermata dai contenuti rinvenuti nelle cartelle cliniche dei detenuti, preventivamente prese in consegna dal Procuratore per i minori Ugo Pastore e dai carabinieri di Porta Lame.
I più gravi gli episodi taciuti e che arrivano per vie traverse, quanto di più lontano dalle denunce dirette del carcere. A far inorridire Pastore storie di violenza di cui la più grave risale al settembre scorso quando uno dei detenuti, un ragazzo di quindici anni, sarebbe stato violentato da altri due detenuti poco più grandi. Necessari per l’urgenza del caso i provvedimenti che hanno visto l’allontanamento sia della vittima che degli aggressori.
Eppure era da tempo che le autorità erano al corrente di questo tipo di malessere, dovuto soprattutto alla negligenza delle autorità carcerarie che si tenevano ben lungi dal denunciare gli abusi interni. Tra i coinvolti non ci sarebbero soltanto i detenuti ma anche parte del personale di sorveglianza. Intanto proseguono le indagini ed è stato aperto un fascicolo contro ignoti per omesso rapporto. Probabili le implicazioni di alcuni ufficiali della polizia giudiziaria e di pubblici ufficiali che sarebbero tenuti per legge a segnalare questo tipo di abusi alle autorità competenti.
Cecilia Andrea Bacci