Venerdi Nero”Scioperi contro manovra, città a rischio paralisi. Proteste Cgil e Uil in 11 regioni, no della Cisl, i dettagli
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Venerdi Nero”Scioperi contro manovra, città a rischio paralisi. Proteste Cgil e Uil in 11 regioni, no della Cisl. Braccia incrociate in Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia Romagna,Friuli, Liguria, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana e Lazio. Le astensioni dal lavoro interesseranno non solo i trasporti ma tutti i settori, dalla sanità alle banche
Sciopero generale contro la manovra del governo in 11 regioni, indetto da Cgil e Uil: contraria alla mobilitazione la Cisl.
A fermarsi soprattutto i trasporti, con stop nel paese a macchia di leopardo per autobus, metropolitane e treni. L'agitazione rischia di mandare in tilt soprattutto le grandi città, a partire da Roma, Milano e Napoli. La nuova ondata di proteste conclude una settimana di scioperi regionali indetti da Cgil e Uil, il primo lunedì 12 in Calabria, mentre martedì 13 si erano fermate Sicilia e Umbria, mercoledì 14 Trentino, Valle d'Aosta e Veneto, giovedì 15 Marche, Abruzzo e Piemonte.
Si prevedono forti disagi, soprattutto per i pendolari, col trasporto pubblico locale che si fermerà con orari diversi in ogni città.
Le mobilitazioni di oggi
Braccia incrociate in Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana e Lazio, le astensioni dal lavoro interesseranno non solo i trasporti ma tutti i settori, dalla sanità alle banche.
Roma e Milano
Nella capitale - dove manifesteranno anche i pensionati dello Spi-Cgil - l'azienda dei trasporti Atac ha comunicato che lo sciopero coinvolgerà l'intera rete tra le 20 e la mezzanotte. A Milano invece, il personale dell'Atm, incrocerà le braccia tra le 18 e le 22. Sempre in Lombardia dalle 9 di questa mattina alle ore 13 è indetto anche uno sciopero del personale Trenord.
Le altre regioni
In Campania lo stop sarà tra le 9 e le 13, in Toscana il trasporto pubblico locale sarà fermo per quattro ore (ma con orari diversi in ogni città). A Firenze l'agitazione inizierà dalle 18 alle 22. In Emilia Romagna i trasporti non saranno garantiti tra le 11.30 e le 15.30 e si fermeranno per tutta la giornata anche scuole e università.
In Liguria il trasporto pubblico locale è stato interrotto da inizio servizio fino alle 5.30, poi si fermerà di nuovo dalle 9.30 alle 17 e quindi dalle 21 a fine servizio. Mentre il trasporto extraurbano si è fermato da inizio servizio fino alle 6, dalle 9 alle 17 e dalle 20 fino a fine turno. Nella stessa regione lo sciopero riguarderà anche i porti e la logistica. In Molise i mezzi si fermeranno tra le 19.30 e le 23.30 e i taxi incroceranno le braccia tutto il giorno.
Regolari i Frecciarossa e gli altri treni a lunga percorrenza
Circoleranno regolarmente le Frecce e gli altri treni a lunga percorrenza di Trenitalia, in occasione dello sciopero del personale del Gruppo FS Italiane con sede nella regione Lazio, dalle 9 alle 17 di oggi, in adesione ad uno sciopero generale regionale: per i treni regionali, nel Lazio e nelle regioni limitrofe, potranno verificarsi cancellazioni o variazioni. L'agitazione sindacale "può comportare modifiche al servizio anche prima dell'inizio e dopo la sua conclusione".
Le motivazioni degli scioperi
La lista delle richieste di Cgil e Uil per cambiare la manovra è lunga. Fra le altre cose la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro, una riforma fiscale progressiva (quindi niente flat tax), tassazione degli extraprofitti per un contributo straordinario di solidarietà, rivalutazione delle pensioni, risorse per l'istruzione e la sanità, cancellazione della legge Fornero, con l'uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni con 41 anni di contributi.
Alzano la voce anche i pensionati della Cgil: "Non possiamo essere usati come un bancomat attraverso il taglio della rivalutazione, che toglie 3,7 miliardi di euro in un anno, per finanziare il lavoro autonomo e per favorire gli evasori".
La Cisl invece è contraria: "Siamo impegnati per correggere e migliorare le cose che non vanno", ha detto il segretario Sbarra, che ha parlato di "luci ed ombre".
Sbarra: "Non si può dire che non c'è nulla di positivo in manovra"
La Cisl non ci sta e non aderendo, certifica la spaccatura tra le principali organizzazioni sindacali: "Lo sciopero è sbagliato", ha detto il segretario generale Luigi Sbarra: "Sulla manovra non si può dire, se non in malafede, che non c'è nulla di positivo. E quando si agita troppo lo sciopero - attacca - lo si trasforma in un rito che non produce risultati, ma scarica il peso sulle spalle dei lavoratori, e trasferisce il conflitto nelle aziende".
Landini: "Legge finanziaria che va da un'altra parte rispetto a Draghi"
Non la pensa così il leader della Cgil, Maurizio Landini: " Dopo lo sciopero con il Governo Draghi "sono avvenute due cose: c'è stata la tassazione degli extraprofitti e si avviò una riduzione del cuneo contributivo. Quindi furono primi risultati parziali". Ora, aggiunge, "c'è una nuova legge finanziaria che in realtà va da un'altra parte". (RaiNews)
In aggiornamento