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Roma, 20 febbraio 2012 - In un'intervista rilasciata a "La Repubblica" del 19 febbraio, l'ex segretario del Pd Walter Veltroni ha dichiarato che per il bene del Paese non è saggio "fermarsi di fronte ai santuari del no che hanno paralizzato l'Italia per decenni", con ciò riferendosi al dibattito in corso sulla modifica dell'articolo 18. Il governo Monti, secondo Veltroni, "sta realizzando una sintesi fra il rigore dei governi Ciampi e Amato e il riformismo del primo governo Prodi" e, sulla riforma del mercato del lavoro ha aggiunto "Bisogna cambiare un mercato del lavoro che continua a emarginare drammaticamente i giovani, i precari, le donne e il Sud. Ci vogliono più diritti per chi non ne ha nessuno. Questa è oggi una vera battaglia di sinistra".La risposta del Pd non si è fatta attendere. In una lettera su facebook, il responsabile economico del Pd Stefano Fassina ha sostenuto che "la posizione del Pd sul mercato del lavoro e sull'articolo 18 è diversa dalla tua, ovviamente legittima, ma minoritaria nel partito e più vicina, invece, alla linea del pensiero unico e alle proposte del centrodestra". [MORE] E a quelle del governo Monti, aggiungiamo noi. La proposta del ministro Elsa Fornero, riguarda infatti la necessità di abolire la norma sul reintegro dei lavoratori nei casi di crisi aziendale, prospettata dall'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, sostituendola con un'indennità, e con la proposta di un'uniforme distribuzione delle tutele nei segmenti del lavoro e nel ciclo di vita. Non lontana dalle posizioni della Fornero, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha sostenuto che il diritto al reintegro previsto dall'articolo 18 vada mantenuto soltanto nel caso di licenziamenti discriminatori e che vada sostituito con un indennizzo nel caso di licenziamento per motivi economici.Le parole di Veltroni lasciano pensare che c'è già qualcuno disposto a candidare Monti nel 2013. L'ex segretario del Pd ha sostenuto che il governo ha un profilo riformista e sarebbe un "grave errore" regalare Monti alla destra. Anche Enrico Letta, vicino alle posizioni del professore, si è espresso sostenendo che "fa bene Veltroni a ribadire che non dobbiamo cedere Monti alla destra". Il Pd è quindi chiamato a scegliere, in vista delle elezioni del 2013, soprattutto per sciogliere il nodo delle alleanze. L'ala "bersaniana" del Pd non vede di buon occhio la posizione troppo montiana dei veltroniani. Fassina si è cosi rivolto a Veltroni: "Se la tua valutazione fosse giusta alle prossime elezioni il Pd dovrebbe presentarsi insieme al Pdl, oltre che al Terzo Polo". Bersani e l'ala sinistra del Pd temono anche la concorrenza di Sinistra e Libertà di Nichi Vendola. Il presidente della Regione Puglia ha già minacciato una reazione durissima se il governo intendesse stracciare il fondamento della civiltà del lavoro rappresentato dall'articolo 18. Di fronte alla manifestazione indetta dalla Fiom per il prossimo 9 marzo, alla quale parteciperà anche Sel, come reagirà il Pd?
Michele Ciccone