Usa, deputata repubblicana: carcere per le donne che abortiscono dopo uno stupro
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Usa, deputata repubblicana: carcere per le donne che abortiscono dopo uno stupro

martedì 29 gennaio, 2013

NEW MEXICO (USA), 29 GENNAIO 2013- Non poteva passare inosservata e in effetti così non è stato. Ad infiammare l’opinione pubblica americana questa volta ci ha pensato una deputata repubblicana del sud ovest degli Stati Uniti, la sessantenne Cathrynn Brown. Il 23 gennaio scorso la Brown ha presentato un disegno di legge al Congresso del New Mexico nel quale si chiede che la vittima di una violenza sessuale che sia rimasta incinta porti a termine la gravidanza perchè il feto possa essere utilizzato in sede di processo come prova del reato. Qualora la donna opti per l’aborto, dovrà essere punita con una pena che può arrivare fino a tre anni di carcere.[MORE]

“L’inquinamento delle prove includerà l’abortire o il facilitare un aborto oppure il costringere qualcuno ad ottenere l’aborto di un feto che sia il risultato di una penetrazione sessuale criminale o di un incesto, con l’intento di distruggere le prove del crimine”. Così scrive Cathrynn Brown nella House Bill n.206, presentata alla Camera dei Rappresentanti. L’aborto viene dunque inserito dalla deputata repubblicana tra i reati di terzo grado, insieme a “omicidio volontario, furto, guida in stato di ebbrezza, lesioni aggravate, sequestro a scopo di riscatto”, tutti punibili con la reclusione fino a tre anni.

Dure le reazioni alla proposta di legge. Pat Davis, attivista di ProgressNow New Mexico ha detto che “questa legge trasforma le vittime in criminali e le costringe a diventare incubatrici della prova per conto dello Stato”. A molti appare poi chiaro che questo disegno di legge va contro gli stessi principi repubblicani in materia. Sostenitori del fatto che il feto è già una vita, la proposta della Brown sembra invece renderlo un “oggetto”, utilizzabile come qualsiasi altra prova in un processo. Senza contare che non tutti gli stupri portano ad una gravidanza.

La decisione è riposta al Congresso del New Mexico. Difficilmente tuttavia la proposta diventerà legge, essendo entrambe le Camere a maggioranza democratica. Resta comunque il fatto che è stato scagliato un sasso contro un tema importante: quello della libertà di scelta.

Federica Sterza

Foto www..foxnews.com


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