Unioni civili, oggi voto al Senato. Sì a legge senza stepchild e obbligo di fedeltà
Politica Lazio

Unioni civili, oggi voto al Senato. Sì a legge senza stepchild e obbligo di fedeltà

giovedì 25 febbraio, 2016

ROMA, 25 FEBBRAIO 2016 - E’ prevista in serata, alle ore 19, la prima chiama sul Ddl Cirinnà relativo alle Unioni civili. Si voterà in Senato sul maxiemendamento del Governo. Si è giunti così ad un accordo, dopo gli innumerevoli stop a causa del “canguro mancato” e dello slittamento della discussione di una settimana. [MORE] 

Il premier Matteo Renzi si dice soddisfatto e parla di «accordo storico» nonostante i ribassi delle ultime ore, che hanno portato ad una riduzione della portata iniziale dalle legge, dalla stepchild adoption (art.5) all’obbligo di fedeltà. Un accordo che ricompone Area Popolare e Partito Democratico e che porterà alla ora praticamente certa approvazione della legge. Da una parte la soddisfazione degli alfaniani, che hanno giocato un ruolo importante approfittando delle incertezze del Movimento, dall’altra un Pd che porta a casa il risultato, seppur striminzito rispetto ai progetti iniziali (e al programma di governo Bersani, targato 2013, che prevedeva l’approvazione della legge con stepchild). Tuttavia, il capo dei senatori dem, Luigi Zanda, parla di grande risultato, perché non vi sono modifiche sostanziali all’impianto della legge, e promette entro la fine della legislatura una riforma ad hoc sulle adozioni.

Resta possibile, la possibilità per i giudici di valutare tutti i ricorsi delle coppie omossessuali sulla stepchild (adozione del figlio del partner). La possibilità adottiva è dunque confermata nelle mani della giurisprudenza, che muoverà dunque dal caso concreto e dalla discrezione dei giudici. Il Ddl sarà sostenuto dalla maggioranza di governo più alcuni verdiniani, pronti a votare la fiducia e ad entrare in maggioranza.

Soddisfazione in casa Ncd testimoniata dal leader e Ministro dell’Interno Angelino Alfano: «E’ stato un bel regalo all’Italia aver impedito che due persone dello stesso sesso, cui lo impedisce la natura, avessero loa possibilità di avere un figlio». Del resto, quasi tutte le volontà di Ncd sono state esaudite. Il testo va infatti oltre le modifiche dell’art.5 ed evita ogni forma di equiparazione tra il nuovo istituto giuridico delle Unioni civili ed il matrimonio. Ma tra gli attivisti Lgbt vi è rabbia e delusione. Secondo Aurelio Mancuso, il tradimento vi è stato, da parte di tutte le forze parlamentari, nessuna esclusa. La legge non poteva infatti essere blindata «tra Alfano, i tradimenti dei Cinque Stelle, e il tiro incrociato di una parte dei senatori del Pd, che da tempo avrebbe avuto affossarla».

Per Mancuso, tuttavia, vi è soddisfazione sulla possibilità di cui continueranno a godere i giudici sulla libertà di concessione delle adozioni a coppie riconosciute dalla legge. In attesa del voto, l’Italia si avvia a portare a casa un risultato di civiltà, un piccolo passo avanti verso una comunanza etica con gli altri Paesi Ue. In attesa della promessa riforma ad hoc sulle adozioni, che secondo Zanda «dovrà avere corsia preferenziale». «Se Renzi vuole essere coerente, conclude Mancuso, deve mantenere le promesse e promuovere subito una nuova legge sulla riforma delle adozioni, che contenga l’apertura ai single e la stepchild adoption». Promessa non facile, considerate le note strumentalizzazioni circa il delicatissimo tema della maternità surrogata e dell’utero in affitto.

 

foto: monitorenapoletano.it

Cosimo Cataleta


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