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Il rettore Latorre è pronto a invalidare i titoli ottenuti fraudolentemente
25 maggio 2011, Rende (CS) – Nei giorni scorsi la procura di Cosenza ha iniziato ad indagare sul presunto giro di esami fasulli all'Unical. Il rettore Giovanni Latorre e i docenti dell’Ateneo si sono detti tutti disponibili agli inquirenti, quel che si vuole scoprire è quante sono le “immeritate promozioni” e i nomi dei colpevoli. L’incarico è stato dato al pm Antonio Tridico, il quale ha già annotato un alto numero di firme inattendibili negli statiti; uno dei professori dell’Università di Lettere e Filosofia della Calabria, ha già riconosciuto la sua firma “falsificata” in alcuni certificati d’esame. [MORE]Un funzionario, ancora dall’ignota identità, avrebbe così manipolato statini e registrazioni, per consentire a laureandi non molto dediti allo studio, di avvicinarsi significativamente, alla agognata laurea. A scoprire gli altarini i funzionari dell'Area didattica dell'ateneo, i quali hanno portato il loro rapporto al rettore. Latorre, esterrefatto, ha disposto un’indagine interna, annunciando in un comunicato che: "l'Università della Calabria è pronta a tutelare, nei modi previsti, i propri interessi e la propria immagine e promuoverà ogni azione utile a questo scopo puntando con decisione al perseguimento di ogni responsabilità. L'Unical è decisa a costituirsi parte civile nell'eventuale processo che dovesse scaturire dalla chiusura delle indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Cosenza a seguito della nostra segnalazione circa alcune anomalie verificate nelle procedure di registrazione degli esami". Inoltre, Latorre ha aggiunto: "Non guarderemo in faccia nessuno, e perseguiremo con determinazione ogni responsabilità che dovesse emergere dall'indagine al fine di tutelare l'immagine e gli interessi dell'Ateneo". Dall'inchiesta sarebbe emerso, che alcuni studenti non avrebbero mai sostenuto alcuni esami, e inoltre, avrebbero avuto assegnati anche voti alti al fine di migliorare il loro rendimento accademico. Gli inquirenti ritengono che il “caso” scoperto, sia di dimensioni molto più vaste di quanto non sembrasse agli esordi. La loro attenzione sarebbe puntata soprattutto nei riguardi di tre impiegati, messi sotto interrogatorio. Il rettore Latorre, ha già annunciato che dopo l’esito dell’indagine l’ateneo stesso, sarà pronto a revocare le lauree ottenute con l’imbroglio. Per ora i diplomi “acquistati” sarebbero 5.000.
Tiziana Marzano