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BUDAPEST, 18 FEBBRAIO – Ad Asotthalom, un piccolo comune ungherese al confine con la Serbia, il sindaco Laszlo Toroczkai ha emanato un’ordinanza che bandisce il velo islamico, la costruzione di moschee e gli omosessuali. Il primo cittadino del paese che conta 1800 persone è un fervente estremista e fa parte della direzione nazionale del partito ultranazionalista Jobbik. [MORE]
"Qui siamo tutti bianchi, europei e cristiani, non vogliamo immigrati e omosessuali. Vogliamo dire benvenuto prima di tutto a gente dall’Europa occidentale che non vuole vivere in una società multiculturale, non vorremmo attirare musulmani nella nostra città, che tiene molto a preservare le proprie tradizioni. Se molti musulmani arrivassero qui sarebbero incapaci di integrarsi nella comunità cristiana”, ha detto alla Bbc britannica. Tuttavia, nel comune vivono due persone musulmane, integrate da tempo nella società locale.
La cittadina di Asotthalom fu meta di passaggio dell’ondata migratoria che nel 2015 spinse migliaia di profughi a tentare di percorrere la rotta balcanica per arrivare in Europa e il primo ministro Orban di pronta risposta a erigere barriere alle frontiere con la Serbia per fermarne il flusso. Pochi furono i migranti che si stabilirono in Ungheria: la gran parte voleva raggiungere Austria, Germania o Svezia. Eppure, il fatto che Orban sia stato più volte eletto, e lo stesso vale per Toroczkai, evidenzia un timore, disagio e volontà di protezione di cui gli stessi cittadini ricordano: “Avevamo paura delle masse di migranti che camminavano attraverso la nostra cittadina, ho passato lungo tempo chiusa a casa da sola con i miei figli, avevo paura”.
Il prefetto ha presentato ieri una denuncia alla Corte suprema per l'abrogazione dell'ordinanza locale, sostenendo che il sindaco non ha competenza di cambiare la legge nazionale sulla convivenza e sulla libertà di fede. Sul caso potrà pronunciarsi anche la Corte costituzionale, per l'eventuale abrogazione dell'ordinanza. Il partito Jobbik, secondo nei sondaggi, punta a prendere il posto del premier Viktor Orban alle elezioni del 2018.
Fonte immagine secoloditalia
Claudia Cavaliere