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Palermo 31 maggio – Chiesto risarcimento a maestra per sofferenze psichiche
Accade in una scuola di Palermo. Una maestra rimprovera un suo scolaro che aveva falsificato la firma del genitore e viene denunciata[MORE]La firma era stata apposta sotto una nota presa a scuola “per presa visione”. L’accusa per la maestra è di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina. Al momento quindi la maestra risulta indagata, ed alla stessa è stato chiesto un risarcimento pari a euro 34.000,00 per le presunte “sofferenze psicologiche” riportate dal bambino a causa del rimprovero subito. La maestra si difende dicendo che aveva semplicemente fatto notare al ragazzino che falsificare una firma è sbagliato e che se la stessa cosa succede agli adulti si commette un vero e proprio reato.
Nell'atto di parte è stata inserita la consulenza di un esperto che certifica le "sofferenze" riferite dal bambino.
Vediamo nel dettaglio che cos’è specificatamente il reato di cui si parla.
L’articolo 571 del codice penale definisce cosi il reato di Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina: “Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, ovvero per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito, se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi”.
Non resta che aspettare per capire se la maestra voleva dare semplicemente una lezione di vita al ragazzino o se invece si connota il reato di cui sopra.