Un  panorama piuttosto desolante. Intervista ad Alessandro Bertolucci
Cronaca Lazio

Un panorama piuttosto desolante. Intervista ad Alessandro Bertolucci

giovedì 13 dicembre, 2012

ROMA, 13 FEBBRAIO 2012 - Monti, secondo fonti ministeriali, avrebbe presentato le dimissioni al Capo dello Stato in seguito all’atteggiamento di sfiducia assunto dal Pdl nei confronti del suo operato. Queste dimissioni gli permetterebbero di scendere nuovamente in politica. Il cittadino ora è in difficoltà; non riesce a comprendere le sottili trame della politica con lo spread che aumenta e l’Europa che mette in guardia da un possibile ritorno al passato. Risulta difficile ora valutare, non solo l’operato di Monti in questi mesi, ma soprattutto l’operato di una maggioranza intera che aveva appoggiato il governo Monti. L’Europa  ha messo in guardia gli Italiani sul possibile ritorno di Berlusconi. Quest’ultimo si è fatto leggi su misura, ha stretto legami con leader politici discutibili ed è andato decisamente oltre con leader politici indiscutibili. È stato tra i protagonisti di una serie di scandali giudiziari che all’estero avrebbero portato sicuramente alle sue immediate dimissioni. A febbraio gli Italiani saranno chiamati a dire la loro, centrodestra contro centrosinistra. Monti, Casini, Fini, Berlusconi, Bersani e Grillo, si rischia di avere un Parlamento molto frammentato. Ecco il parere di Alessandro Bertolucci.[MORE]

Fonti ministeriali riferiscono che M. Monti avrebbe presentato le dimissioni al Capo dello Stato per l’atteggiamento assunto dal Pdl, un atteggiamento giudicato dallo stesso Monti di sfiducia nei confronti di quanto fatto fino ad ora per il Paese. Le dimissioni gli permetterebbero di avere una maggiore abilità politica per poter dire cosa pensa e anche di avere la possibilità di scendere nuovamente in campo. Cosa pensi a riguardo?

Il mio giudizio a riguardo è severo nella misura in cui tutto ciò che è accaduto in questi ultimi giorni va a ricadere sulle spalle dei cittadini che tanto in questo ultimo anno hanno stoicamente sopportato. È difficile prevedere gli scenari futuri, è possibile fare solo congetture, ma ciò che appare, o quanto meno ciò che gli ultimi avvenimenti trasmettono, è un totale dispregio degli sforzi profusi dagli italiani onesti, laboriosi e tassati all’inverosimile. Questo nuoce non solo alla società civile tutta, ma anche a quel processo di ricostruzione della fiducia nella classe politica che in questi mesi andava lentamente evolvendosi. Come si può chiedere al cittadino di comprendere adesso le sottili trame della politica quando lo spread (ormai incubo nazionale) di colpo prende cinquanta punti, quando l’Europa ci mette in guardia dai ritorni al passato e quando il Cavaliere a tutto questo risponde che non serve darsi pena per lo spread. Se la politica italiana ed europea non è capace di mantenere la calma e la professionalità necessarie, cosa si pretende dagli italiani?

Le dimissioni di Monti dopo l’approvazione della legge di stabilità e del pareggio di bilancio. Le altre riforme pare rimangano nel cassetto, come il  decreto sull’Ilva, oltre che il taglio alle province, la riforma sulla legge elettorale e la delega fiscale. È giusto che rimangano vittime della fine anticipata della legislatura? Da cittadino e lavoratore, quali sono stati i pro e i contro del Governo Monti?

Altro aspetto scandaloso della situazione che stiamo vivendo è proprio questo. La sensazione da cittadino è che il governo cada dopo che ha spremuto i cittadini, ma prima di potere offrire a noi tutti i primi frutti di tanti sacrifici. Quindi nessuna soluzione per l’Ilva, poco o niente fatto per l’occupazione, tutto il processo di snellimento delle amministrazioni locali che va in fumo e, fra le altre cose, ma cosa non da poco, una legge elettorale che non si riesce a cambiare. Non viene forse da pensare che non c’è la volontà di cambiarla? Non c’è la volontà da parte mia di scaldare gli animi, è solo che il mio animo si scalda, quando si vede in Francia una patrimoniale forte che chiede molto a chi molto ha e poi qui in Italia, pagata l’ultima rata dell’Imu, il governo intasca e cordialmente saluta. La cosa difficile a questo punto non è valutare l’operato di Monti, ma l’operato di tutta una maggioranza che aveva garantito sostegno a Monti in questo momento di grave difficoltà. Se basta una parola di Berlusconi per vanificare tutto quanto è stato detto e fatto fino a ora, siamo una democrazia decisamente troppo debole.

L’Europa e i mercati temono il ritorno di Berlusconi. M. Schulz, presidente del Parlamento Europeo, ha dichiarato che il ritorno del Cavaliere minaccia sia l’Italia sia l’Europa, entrambi hanno bisogno di stabilità. Ha aggiunto che molti dei problemi dell’Italia sono il risultato degli anni in cui Berlusconi è stato primo ministro. Gli Italiani dovrebbero aver compreso il fatto che è stato lui la fonte di molti problemi. Perché, secondo te, si ricandida? Per i suoi interessi personali o perché davvero assediato dall’eccessivo senso del dovere verso il suo Paese? Berlusconi ha recentemente dichiarato che l’Italia è sul baratro…

Berlusconi si ripresenta perché noi gli permettiamo di ripresentarsi, inutile fare del vittimismo. A noi piace l’idea , in quanto costituzionalmente un po’ pecore, del pastore che ci guida. Il problema è che non siamo molto ferrati nella scelta del pastore! Il problema è che lo spirito giusto non è quello del nobile ovino, ma dello zoon politikon, dell’animale politico. Riguardo poi alla ricandidatura di Berlusconi posso solo dire che la tempistica è stata, nella logica dell’ottenimento del miglior risultato possibile, perfetta. Adesso Monti ha una giustificazione per candidarsi anch’egli alle prossime elezioni, ma questo comporterà una ulteriore frammentazione dei voti, scenario ideale per chi sa di non avere più l’appeal e la forza politica di un tempo ma vuole ancora essere quanto meno l’ago della bilancia, e quindi negoziare leggi e seggi come da tradizione nazionale.

Il Financial Times: "Il Cavaliere non mostra pentimenti. Lo scorso anno ha portato il Paese sull'orlo del collasso. Non avrebbe scrupoli a rifarlo di nuovo". Il Bild: "Il ritorno del bunga-bunga: Berlusconi vuole di nuovo governare l'Italia". Liberation: “ Il ritorno della mummia”. Le Temps: "Attenzione, pericolo in Italia". Ecco cosa scrive la stampa estera del ritorno di Berlusconi. Come ti poni dinnanzi a questo possibile ritorno politico?

Preferisco analizzare ciò che è stato scritto, piuttosto che il soggetto di tanto scrivere. Qual è l’intento di tutte queste testate giornalistiche? Io vedo principalmente due ragioni, una politica, una scandalistica, e stranamente trovo più interessante quella scandalistica di quella politica. Le ragioni politiche si spiegano velocemente: l’Italia, Paese chiave per gli equilibri europei è in difficoltà, questo lo si sa, ma ha trovato nell’ultimo anno un equilibrio, precario, dopo anni di atteggiamento negazionista nei confronti della crisi (Berlusconi ha per anni negato e nascosto il rischio di crisi per il nostro Paese); finalmente qualcuno che si pone concretamente il problema del debito pubblico mostruoso, figlio di cinquanta anni e più di cattiva gestione della cosa pubblica, e che succede? Lo mandiamo a casa con tanti saluti. Chiaro che l’Europa e le testate giornalistiche si scatenano. Nessuno ci vuole nelle condizioni della Grecia, tanto vicina. La parte scandalistica si lega a quella politica per il soggetto che scatena tutto questo parapiglia. Il Presidente del Consiglio precedente a Monti è Berlusconi, che si è fatto leggi su misura, che ha stretto legami con leader politici discutibili e scherzato oltre misura con i leader “indiscutibili”, e che per sua stessa volontà e comportamenti è stato al centro di una serie di scandali che all’estero avrebbero portato alle immediate dimissioni, che noi come popolo non abbiamo mai chiesto o preteso. Il minimo è che la stampa estera ci rida in faccia. Ah, oltretutto andremo a votare senza che una legge sull’incandidabilità sia stata approvata.

A febbraio alle prossime elezioni politiche gli Italiani saranno chiamati a dire la loro. Centrosinistra contro centrodestra. Entrambi gli schieramenti politici credono di avere la vittoria in tasca. Quali potrebbero essere le strategie politiche dei due schieramenti? Chi si potrebbe conquistare la vittoria?

Bella domanda. Come ho detto prima la tempistica di Berlusconi è stata a mio avviso perfetta. Adesso Monti è libero di entrare a pieno titolo nell’arena politica, ma quale sarà il suo bacino di voti? Il centrodestra, furbescamente, ha appoggiato il governo uscente in questi mesi manifestando meglio di altri il proprio malcontento e c’è quindi da immaginarsi, anche dalle prime esternazioni di Berlusconi, che la strategia elettorale del centrodestra sarà quella di sparare a zero sull’operato di Monti attirando le simpatie di tanti italiani scontenti. Monti forse di schiererà con il Centro, magari con Fini e Casini; questo potrebbe convogliare i voti di alcuni cattolici ed elettori di centro sinistra orientati più al centro e consapevoli di ciò che Monti ha fatto negli ultimi dodici mesi. Bersani ha molto potere nelle sue mani, si presenta bene, ma con Monti in corsa alle elezioni e con il profilo istituzionale tenuto fino ad ora, non può usare Monti come bersaglio ai fini elettorali; può sempre aprirsi la strada a sinistra ma sappiamo che questo potrebbe costare i voti più di centro, soprattutto con Monti in corsa. E resta sempre l’incognita Grillo: chi adesso è arrabbiato vota Berlusconi o, stufo dell’andazzo generale, vota Grillo? Le parlamentarie sono andate meno bene del previsto dal punto di vista dell’affluenza, ma il malcontento, da qui a febbraio, potrebbe crescere e il Movimento cinque stelle ha tutto da guadagnare. Corriamo il rischio di avere un Parlamento molto frammentato e di conseguenza un governo costantemente sotto ricatto, incapace di quel dinamismo di cui il nostro Paese ha tanto bisogno. Troppi aghi della bilancia e poco da mettere sui piatti di questa bilancia. Ci sono spinte innovatrici, non prive di responsabilità civile e senso dello Stato, che si stanno facendo avanti con fatica, da destra a sinistra spero che il voto degli italiani premi i pochi virtuosi in un panorama generale ancora, di nuovo, piuttosto desolante.
 

Giulia Farneti


Autore
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