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STROMBOLI (ME), 24 NOVEMBRE 2015 – Le motovedette della Guardia costiera hanno recuperato nella notte, a 12 miglia dal vulcano, i corpi senza vita di Giuseppe Alabiso, odontoiatra sessantunenne, e del figlio Emanuele, di 26 anni, rispettivamente pilota e passeggero dell’ultraleggero Storm 300, precipitato in mare, a nord di Stromboli dopo le 17.30 di ieri.[MORE]
Del velivolo, partito da Gela (Caltanissetta) e diretto a Foggia, si erano perse le tracce già poche ore prima, dalle 13.30: a lanciare l’allarme il Comando generale delle Capitanerie di Porto di Roma, mentre la Capitaneria di Porto di Lipari ha condotto le ricerche fino alla drammatica scoperta delle vittime - dell’aereo non sono ancora stati ritrovati i resti.
Aviatore per passione, Alabiso, che ha solcato i cieli d’Europa fino alla Groenlandia, già scampato alla morte nel 2004, dopo essere precipitato con il suo ultraleggero all'altezza di Sabaudia, aveva stabilito nel 2013 il record mondiale di traversata solitaria di 9mila km da Gela a Capo Nord. Recentemente era tornato da un viaggio europeo per sensibilizzare alle donazioni del midollo osseo e del sangue. Non poteva immaginare che questo per Foggia, sarebbe stato l’ultimo volo.
I corpi di padre e figlio si trovano attualmente nell'obitorio del cimitero di Lipari, in attesa dell’esame autoptico – da eseguire al Papardo di Messina – già disposto dal Pm Fabrizio Monaco della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto.
Domenico Carelli
(Foto: today.it)