Ue, "stretta" su Schengen: controlli alle frontiere europee esterne
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BRUXELLES, 20 NOVEMBRE 2015 - I paesi membri dell'Unione europea, hanno deciso di rafforzare "immediatamente" i controlli su tutti i viaggiatori alle frontiere diSchengen. Lo hanno deciso i ministri dell'Interno e della Giustizia Ue in riunione straordianaria a Bruxelles, convocata dopo gli attentati di Parigi. I ministri chiedono alla Commissione di presentare una revisione mirata dell'articolo 7.2 del codice Schengen per rendere i controlli alle frontiere esterne sistematici anche per i cittadini Ue.
Il ministro francese Cazeneuve chiede inoltre di aumentare i controlli pure alle frontiere interne “perché i terroristi le attraversano”, e di poter controllare i dati sulla base del Sistema informativo Schengen, l'unico strumento che assieme al Pnr (il registro dei passeggeri dei voli) 'permette di tracciare i terroristi e neutralizzarli. No della Germania alla creazione di un'agenzia europea di intelligence. [MORE]
Secondo varie fonti diplomatiche al consiglio Interni Ue non si è invece parlato dell'ipotesi di una mini-Schengen, da cui Italia, Grecia e Paesi dell'est sarebbero esclusi: idea che il governo olandese aveva dibattuto internamente e con alcuni partner europei - tra questi la Germania - nei giorni precedenti agli attacchi di Parigi, come ipotesi per far fronte alla crisi dei migranti. Anche dalla Commissione Ue nei giorni scorsi avevano ha spiegato di non aver ricevuto alcuna proposta in merito. Il progetto della mini-Schengen prevede la reintroduzione di controlli alle frontiere interne di vari Paesi, lasciando fuori un numero ristretto di Stati, nel tentativo di controllare i flussi di migranti e profughi.