U.Di.Con: chiediamo ispezione dell'OPAC e controllo dellARPACAL
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GIOIA TAURO, 27 GENNAIO 2014 – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. “Non ci fermeremo finché non saremo assolutamente certi della sicurezza dell’operazione di eliminazione delle armi chimiche destinate al porto di Gioia Tauro, pertanto – afferma il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con., Denis Nesci – chiediamo un’ispezione da parte dell’Opac, al fine di accertare l’idoneità dell’infrastruttura scelta come base italiana e, al contempo, una valutazione dettagliata che elimini qualsiasi dubbio sulla pericolosità che tale intervento potrebbe avere sulla salute dei cittadini”.
L’associazione per la difesa dei consumatori questa volta alza il tiro, chiedendo a gran voce l’intervento dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) che, tra l’altro, ha il compito di effettuare le verifiche su determinati siti. [MORE]
Se da una parte è vero che codesta organizzazione sta provvedendo, in cooperazione con l’Onu, all’eliminazione delle armi, definendo anche la fase di trasferimento del carico in un porto italiano, è pur vero che, non avendo deciso direttamente il sito, non ha potuto valutare attentamente le caratteristiche tecniche dell’infrastruttura, riconoscendola quindi come idonea.
L’U.Di.Con. per questo motivo richiede un pronto intervento, vista la prossimità dell’arrivo della nave, un segnale di aiuto per dare un po’ di respiro ad una regione già duramente colpita, che deve fare quotidianamente i conti con tanti altri problemi legati alla gestione dei rifiuti, al lavoro, alle infiltrazioni della ‘ndrangheta. Gli abitanti della piana di Gioia Tauro questa volta hanno cercato di protestare, anche se non sono stati completamente appoggiati dai loro rappresentati politici.
“Non lasceremo i cittadini soli, anzi – continua il Presidente Nesci – invitiamo le autorità ad unirsi per cercare di non far spegnere i riflettori sulla vicenda che non colpisce solo la Calabria, ma tutto il Paese”.
Allo stesso tempo per capire le conseguenze che tale operazione potrebbe avere sul territorio, l’associazione ha inviato una comunicazione all’Arpacal affinché effettui le analisi chimiche e microbiologiche di campioni di acqua marina nelle vicinanze al porto di Gioia Tauro, precedentemente alle suindicate operazioni di trasbordo e successivamente alle stesse.
Notizia segnalata da U.Di.Con. - Unione Difesa Consumatori